Chiese di neri e bianchi insieme contro il razzismo
16 dicembre 2015
Storica conferenza interraziale di chiese a Charleston (Usa), dove lo scorso giugno ci fu una sparatoria di matrice razzista
La Conferenza delle chiese nazionali nere (Cnbc), istituita nel 1978 per mettere in rete le principali denominazioni di chiese degli Stati Uniti composte in maggioranza da membri neri, ha organizzato il suo primo incontro interrazziale di chiese a Charleston (South Carolina), la cittadina che lo scorso giugno fu teatro del massacro di matrice razzista in cui persero la vita nove afro-americani che partecipavano allo studio biblico presso la Emanuel African Methodist Episcopal Church.
La tre giorni (15-17 dicembre), per la prima volta è stata estesa alle chiese di maggioranza bianca: la Chiesa presbiteriana, la United methodist church e la Chiesa evangelica luterana in America. In tutto circa 300 pastori e leader di chiese stanno partecipando a questo storico incontro, che includerà anche un culto presso la Emanuel AME Church.
Il massacro «ha segnalato la necessità di creare nuovi spazi di serio dialogo e duro lavoro in vista dell’abbattimento delle barriere razziali e della risoluzione della tensione razziale», ha affermato il pastore Franklyn Richardson, presidente del Consiglio direttivo della Cnbc. Richiamando la novità della conferenza che per la prima volta vede collaborare insieme la leadership delle sette più grandi storiche denominazioni nere in America, con le denominazioni a maggioranza bianca, Richardson ha detto: «La consultazione è un appello coraggioso e urgente ad avviare un dialogo ecumenico inter-razziale per affrontare le ferite razziali che sono state recentemente inferte proprio alle porte delle chiese».
In quel tragico evento la chiesa ha risposto con unità al fine di superare il crescente problema del razzismo.
«Non saremo in grado di risolvere le questioni del razzismo se rimaniamo divisi: la chiesa nera da sola o la chiesa bianca da sola», ha detto il past. Marvin McMickle, presidente della Colgate Rochester Crozier Divinity School, «Penso che le mani di entrambe le chiese devono essere poste sull’aratro».
«È molto, molto importante per noi dimostrare la solidarietà e la nostra presa di posizione accanto ai nostri fratelli e sorelle in modo da avere un paese in cui la norma è l’amore non la paura», ha detto Mary Ann Swenson, vescova della Chiesa metodista unita.
(Fonte: ChristianToday)