La Chiesa consideri tutte le implicazioni dell’uso della forza in Siria
26 novembre 2015
Lo ha dichiarato l’arcivescovo di Canterbury al X Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra riunito a Westminster
Mercoledì 25 novembre nel corso dei lavori del X Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra riunito a Westminster, l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, intervenendo in un dibattito sulla questione dei migranti, ha detto che, approvando la mozione che invita il Governo a collaborare con le altre nazioni per stabilire rotte verso luoghi sicuri, la Chiesa sta sostanzialmente sostenendo l’uso delle forze armate all’estero.
Riferendosi alla proposta del governo di estendere i bombardamenti in Siria, Welby ha invitato il Sinodo ad ascoltare il vescovo Angaelos e gli altri colleghi provenienti da quella parte del mondo interessata dal conflitto poiché «la realtà non è semplicemente quella di creare un canale di fuga per la gente di quei paesi, ma anche di creare i mezzi con cui possano vivere nella prosperità e in sicurezza».
Welby ha richiamato i sinodali a considerare che l’appoggio dato alla mozione avrebbe implicazioni significative: «Non solo la Chiesa deve mettere il proprio denaro dove sta mettendo la sua bocca, non solo dobbiamo essere profondamente impegnati nell’accoglienza e nella sponsorizzazione privata di persone che arrivano nel nostro paese, ma dobbiamo anche riconoscere che in gran parte del Medio Oriente e in molte altre parti del mondo, tra cui il Nord-est della Nigeria, il Burundi e altri luoghi, le forze che spingono le persone a diventare rifugiati devono essere affrontate».
Parlando degli attacchi di Parigi, poi, Welby ha dichiarato: «Allo stesso modo in cui la polizia francese in quella terribile notte doveva andare nel teatro Bataclan e trattare con coloro che avevano preso il controllo, la comunità internazionale deve affrontare la necessità che, in alcune parti del mondo, si debba sfidare gente simile che non ha occupato un teatro, ma un intero territorio e lo utilizzano per compiere il più terribile scempio. Sosteniamo questa mozione, ma facciamolo considerando in maniera realistica le sue implicazioni».
Fonte: Christian Today