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Svizzera: informazione religiosa a rischio

Le storiche trasmissioni della Radiotelevisione Svizzera Romanda potrebbero non andare più in onda

Rischiano di scomparire i contenitori di informazione religiosa radiofonica e televisiva della Radiotelevisione Svizzera romanda (RTS). La decisione della direzione della RTS, arrivata ieri in modo del tutto inaspettato, è da ricondurre alla necessità di ridimensionare l’azienda di servizio pubblico svizzera, come previsto recentemente dal Tribunale federale. Dal 2017 la mannaia si abbatterà pesantemente sulle trasmissioni radiofoniche e televisive della redazione ecumenica “RTSreligion”, che vedranno tagliati i propri fondi del 50%. Ieri i due direttori delle redazioni Médias-pro, per parte protestante, e Cath-Info, per parte cattolica, e che da quasi 50 anni lavorano in partenariato con la RTS, hanno diffuso un comunicato stampa congiunto intitolato “Misure economiche: RTSreligion decapitata”.

«Una misura inopportuna e sproporzionata, una perdita secca di analisi della dimensione religiosa della società”, affermano i direttori delle due testate che si dicono letteralmente “scioccati”, anche perché la notizia arriva “proprio in un momento in cui la necessità dell’aspetto religioso dell’informazione si manifesta ancor più dopo i tragici eventi di Parigi».  «Con questa decisione andranno a perdere di più di quanto pensano di risparmiare. Hanno usato la mera logica della calcolatrice, senza però calcolare i danni che questa decisione avrà, non solo a livello di informazione e formazione per chi ci segue, ma anche sui nostri partner internazionali, e in particolare sulle rubriche religiose del servizio pubblico dei paesi latini». E’ costernato, Michel Kocher, direttore di Médias-pro, che all’Agenzia stampa Nev ha dichiarato: «Non voglio pensare alle conseguenze che questa decisione potrà avere sui nostri co-produttori all'estero», tra cui da più di trent’anni figura anche la rubrica televisiva “Protestantesimo-Raidue”, a cura della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei).

«La nostra specificità – prosegue Kocher - è quella di aver costruito negli anni, insieme ai colleghi della redazione cattolica, un programma di informazione religiosa ad ampio raggio: un’offerta che in modo laico ed intelligente copre tutta la gamma delle comunità di fede». E’ un fiume in piena, Michel Kocher, che parla di «scelta incomprensibile, proprio ora, mentre sono all’opera la radicalizzazione religiosa e i rigurgiti identitari: in queste circostanze è difficile pensare che si tratti di una decisione che risponde a mere necessità economiche».   

Hanno espresso solidarietà ai colleghi d'oltralpe le redazioni di “NEV-notizie evangeliche”, “Culto Evangelico” (Radiouno Rai), “Protestantesimo” (Raidue), “Riforma”, “Confronti”, “Radio Beckwith evangelica”.

Images ©iStockphoto.com/KCHL

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