I cristiani nepalesi temono la nuova Costituzione
30 settembre 2015
Le modifiche limitano la libertà religiosa nel Paese a maggioranza indù
Il Parlamento del Nepal ha approvato lo scorso 17 settembre a grande maggioranza la nuova Costituzione (507 voti favorevoli, 25 contrari), frutto di quasi otto anni di lavoro, che stabilisce che il popolo è sovrano e che il Paese è ufficialmente una repubblica.
Nella nuova Costituzione, che dispone un sistema federale invece del preesistente Stato centralizzato e che introduce il sistema proporzionale nelle elezioni, è stato introdotto un articolo che considera illegale la conversione da una religione ad un’altra.
L’associazione di tutela dei diritti umani, «Christian Solidarity Worldwide» (Csw), ha affermato che tale modifica – che viola la libertà religiosa in quanto lede la libertà della coscienza individuale – è una concessione fatta ai gruppi radicali, che promuovono, come accade in India, «leggi anti-conversione», lamentando il presunto proselitismo dei cristiani.
La nuova disposizione sarebbe in contrasto con alcuni passaggi della Costituzionale dove invece si afferma che «ogni persona ha il diritto di professare, praticare e proteggere la propria religione», e che «ogni confessione religiosa ha il diritto di mantenere la sua esistenza indipendente, e, a tal fine, di utilizzare e proteggere i propri luoghi religiosi e attività religiose in conformità con la legge».
«In questo momento vi chiediamo di pregare per il nostro Paese», ha affermato un responsabile della chiesa battista all’Alleanza battista mondiale, aggiungendo che gli estremisti indù hanno chiesto che il paese ritorni ad essere un «Regno indù».
Il Nepal è diventato una repubblica laica nel 2008, dopo che il Partito comunista unificato del Nepal vinse il maggior numero di seggi alle elezioni dell’Assemblea Costituente tenutasi nel mese di aprile di quello stesso anno. Da allora i partiti nazionalisti indù e i loro sostenitori chiedono che venga revocato lo status di stato laico.
«Manifestanti estremisti indù minacciano le chiese», ha aggiunto un altro leader battista. «La scorsa notte hanno lanciato pietre contro la chiesa battista di Itahari, e molte altre chiese hanno subito minacce».
In particolare, il gruppo estremista indù «Morcha Nepal» nei giorni scorsi ha distribuito volantini e opuscoli che minacciano i cristiani, chiedendo loro di abbandonare la nazione.
Tutto questo accade mentre il paese è in fase di ripresa dopo il devastante terremoto dell’aprile di quest'anno che ha provocato la morte di oltre 8000 persone.