Metodisti europei. Approvata una lettera pastorale sull'accoglienza dei migranti
17 settembre 2015
A Ruse (Bulgaria) si è concluso l'incontro annuale del Consiglio metodista europeo
Si è concluso con l'approvazione di una lettera pastorale sul tema dell'accoglienza ai migranti l'incontro annuale del Consiglio metodista europeo (Emc), tenutosi a Ruse (Bulgaria) dal 13 al 16 settembre. «Noi tutti siamo chiamati a riconoscere il nostro prossimo piuttosto che a temere lo straniero – hanno scritto i metodisti europei - Tuttavia, le esperienze che abbiamo condiviso [a Ruse] mostrano la nostra tendenza a dimenticare il comandamento dell'amore proprio quando Dio inaspettatamente ci mette al fianco dei nuovi vicini, dei nuovi prossimi».
La lettera, che sarà inviata a tutte le chiese metodiste europee, riflette la discussione avuta sul tema e introdotta dai due membri italiani dell'Emc: Alessandra Trotta, presidente dell'Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (Opcemi) e Yann Redalié, professore di Nuovo Testamento alla Facoltà valdese di teologia di Roma. Nella considerazione della diversità teologica che contraddistingue i metodisti europei e dei diversi contesti politici e sociali che caratterizzano le nazioni del continente, la lettera offre alcuni principi base per un'azione comune nell'accoglienza dei profughi. Tra questi, spicca il forte richiamo alla pratica della «radicale ospitalità cristiana verso tutti», al quale si aggiungono il riconoscimento che le migrazioni hanno sempre fatto, e sempre faranno, parte della storia umana; l'invito a rifuggire da generalizzazioni e false narrazioni che costruiscono stereotipi negativi dei migranti; l'impegno a sostenere coloro che offrono ospitalità; promuovere la pace e la giustizia nei paesi da cui i profughi e i migranti fuggono.
In Italia, l'8 per mille delle chiese metodiste e valdesi sostiene il progetto della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) “Mediterranean Hope” che comprende un osservatorio sulle migrazioni a Lampedusa, una casa di accoglienza e incontro tra culture a Scicli (Rg), un relocation desk a Roma, e promuove insieme alla Comunità di Sant'Egidio l'apertura di corridoi umanitari tra il Marocco e l'Italia.