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Una parola protestante

Il settimanale Réforme compie settant'anni

Sono passati 70 anni dalla prima uscita del “settimanale protestante d'attualità” Réforme. La sfida è sempre quella: cercare di dire una parola protestante su quello che succede nel mondo. Nell'editoriale, scritto dal direttore Antoine Nouis, che accompagna il numero del 3 settembre, si legge: «qualche settimana fa, ho ricevuto un colpo leggendo la lettera che accompagnava la richiesta di un lettore di rinnovare l'abbonamento. Ci chiedeva di immaginare lo sguardo che avrebbe avuto su Réforme il più povero, il migrante che arriva dal Mediterraneo, la vittima dell'ingiustizia, il torturato, il carcerato... esortava il giornale a non essere troppo buono ma ad avere “uno sguardo che inciti alla ribellione contro le atrocità di cui siamo tutti complici”. Mi sono riconosciuto in quella critica, perché è la stessa che ci rivolgono le Scritture».

Molto spesso, continua l'articolo, abbiamo sentito la frase di Karl Barth sul pastore che deve predicare con la Bibbia in una mano e il giornale nell'altra. La citazione esatta, ricorda l'autore, viene da un'intervista di Time Magazine in cui il professore dava il consiglio seguente ai giovani teologi: «Prendete la vostra Bibbia e prendete il vostro giornale, e leggeteli. Ma interpretate il giornale a partire dalla Bibbia». Per capire questo appello, si chiede Nouis, come definire uno sguardo illuminato dall'Evangelo? «Rischiando di semplificare – scrive il direttore – ecco tre piste. Uno sguardo libero, liberato da tutte le ideologie e da spirito di partito, dalla moda e dal “politicamente corretto”. Nello stesso tempo uno sguardo benevolo sui tentativi degli esseri umani di vivere insieme. Uno sguardo carico di grazia, perché sappiamo di essere salvati per grazia. Infine, per riprendere l'esortazione del nostro lettore, uno sguardo che mostri quello che a volte fa male, che mostri il mondo con gli occhi dei piccoli, degli oppressi, degli esiliati».

Un programma che è anche un augurio per l'avvenire, per Réforme e per tutti noi.

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