
Il Consiglio Ecumenico delle Chiese piange la morte degli etiopi cristiani uccisi dall'Isis
23 aprile 2015
«Preghiamo anche per i tanti migranti che fuggono in cerca di una vita più dignitosa al costo di grandi rischi»
In una lettera di vicinanza rivolta a Abune Mathias, patriarca della Chiesa ortodossa etiope unitaria, chiesa membro del Cec, il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio Ecumenico ha espresso la profonda costernazione davanti ai recenti omicidi di oltre venti cristiani etiopi in Libia.
«Parlo a nome dell'intera famiglia ecumenica quando dico che siamo sconvolti per l'atroce e inumana violenza inflitta a questi innocenti uomini di fede. Denunciamo con forza qualsiasi ideologia che accetta e celebra l'omicidio e la tortura. E' in tempi difficili come questi che l'imperativo evangelico di solidarietà e vicinanza ecumenica alla Chiesa ortodossa etiope assume un valore maggiore di quanto non abbia mai fatto».
Il segretario del Cec ha pregato per le vittime, ricordando di farlo anche per «la guarigione e per dare coraggio ai familiari e alle persone vicine alle vittime. Questo lutto porta a pregare anche per tutti quei migranti che al costo di grandi rischi lasciano le loro terre nella speranza di una vita maggiormente dignitosa. Possa l'onnipotente proteggerli durante i loro pericolosi viaggi».
Fonte Cec