Jim Winkler: combattere il razzismo all’insegna della non violenza
04 dicembre 2014
Intervista al presidente del Consiglio nazionale delle chiese degli Stati Uniti, il pastore metodista Jim Winkler
Negli Stati Uniti dopo la decisione del Grand Jury di non rinviare a giudizio il poliziotto Darren Wilson per l'uccisione del giovane afro-americano Michael Brown, le proteste sono divampate in tutto il paese. Il Consiglio nazionale delle chiese degli Stati Uniti (Ncccusa) è impegnato nella denuncia e nella mobilitazione non violenta. Abbiamo intervistato il presidente del Ncccusa, il pastore metodista Jim Winkler.
Nonostante l’appello del Ncccusa a protestare pacificamente, gli scontri tra manifestanti e forze di polizia continuano ad annoverare casi di violenza. Qual è la situazione?
«C’è grande frustrazione negli Stati Uniti per la decisione del Grand Jury di non procedere col processo del poliziotto Darren Wilson per l’omicidio di Michael Brown. Personalmente credo che con questa decisione sia stata fatta una grave ingiustizia. Bisogna sapere che il procedimento del Grand Jury è stato a lungo negli Stati Uniti oggetto di manipolazione e abusi. In questo caso c’erano, a nostro modo di vedere, prove sufficienti per rinviare a giudizio il poliziotto Darren Wilson per l’uccisione di Micheal Brown. Gli Stati Uniti sono tristemente una nazione molto violenta. Il Nccusa continuerà ad agire all’insegna della non violenza».
La “questione razziale” è tornata preponderante. Parliamo del “vecchio tradizionale problema” o di una nuova forma di razzismo?
«A mio modo di vedere è lo stesso vecchio razzismo. Negli Stati Uniti gli afro-americani e le altre minoranze etnico-razziali continuano a essere vittime in diversi modi. Sono spesso obiettivo di violenza e arresti. Subiscono discriminazione sul posto di lavoro, a scuola, nella ricerca della casa, nel sistema sanitario, e in ogni altro aspetto significativo della vita».
In questo contesto, qual è il ruolo delle chiese?
«A dispetto del fatto che il razzismo è una piaga della vita degli Stati Uniti, sono stati raggiunti miglioramenti significativi dai tempi di Martin Luther King Jr. e della lotta per i diritti civili. Le chiese, e in particolare il Nccusa, hanno svolto un ruolo centrale nei cambiamenti legislativi raggiunti come il Civil Rights Act del 1964, che ha migliorato la vita delle minoranze razziali. Molti cristiani bianchi hanno cambiato le visioni negative che mantenevano precedentemente».