L’Inghilterra cambia l’insegnamento delle religioni
13 novembre 2014
Almeno il 75% del tempo andrà dedicato alla religione preminente, quella cristiana
Il Governo conservatore inglese di David Cameron ha modificato la legge che regolamenta l’insegnamento delle religioni nelle scuole. Fino ad oggi l’approccio è stato sempre pluralistico, e gli studenti si trovavano di fronte al complesso di filosofie e di fedi mondiali, narrate pressoché tutte con il medesimo risalto. Ora il cambiamento voluto dal premier: gli insegnanti di religione dovranno dedicare la maggior parte del tempo di lezione, il 75%, all’insegnamento della religione preminente in Inghilterra, quella cristiana. Il documento del dipartimento per l’Educazione non fa esplicito riferimento all’insegnamento cristiano, anglicano e cattolico in particolare, ma al contempo sottolinea che l’insegnamento dovrà rispettare il fatto che le tradizioni religiose in Gran Bretagna sono principalmente cristiane.
L’Inghilterra quindi, di fronte ai grandi fenomeni migratori che ne hanno caratterizzato gli ultimi anni in particolare, con Londra sorta di nuova capitale mondiale del multiculturalismo, con 1 milione e mezzo almeno di abitanti di religione musulmana fra i residenti, e le classi delle scuole crogiuolo di etnie e fedi differenti, si chiude a riccio su se stessa, negando di fotografare questa situazione di fatto. Pensando forse così di lanciare al mondo un segnale, dopo la scoperta di vari cittadini britannici fra i componenti di gruppi islamici fondamentalisti attivi soprattutto in medio-oriente. L’incubo è che possano tornare ad agire sul territorio inglese con nuovi attentati. La reazione di chiusura in un momento di crisi non è mai un bel segnale, per sé stessi e per il mondo, per la propria pancia e per le strategie diplomatiche.