Da Rodoretto all’Ariston di Sanremo
09 ottobre 2014
Valeria Tron e Joglar in lizza per una Targa Tenco
Fabrizio de Andrè e Mauro Pagani con Creuza de mä nel 1984 alla prima edizione, e poi 99 Posse, Daniele Silvestri, Davide Van de Sfroos, Sud Sound System, Enzo Jannacci e, nel 2004, anche i Lou Dalfin. Questi sono alcuni dei nomi dei vincitori della Targa Tenco, nella sezione Dialetto. Quest’anno fra i 30 finalisti per questo ambito musicale c’è anche Valeria Tron e Joglar con l’album Lève les yeux, direttamente da Rodoretto, alta val Germanasca, con il patois delle valli valdesi. E se si scorrono gli altri nomi dei candidati alla Targa si scopre l’importanza del premio musicale. A rappresentare le terre montane del Piemonte anche il gruppo occitano de «Lou Tapage».
Abbiamo chiesto a Valeria Tron, autrice di testi e musiche e naturalmente anche cantante solista, cosa ha pensato quando è stata selezionata fra i possibili finalisti. «Non ci credevo. Per me è come se avessi già vinto, anche se sicuramente non vincerò la Targa. Mi spiego meglio. Questo è il mio – nostro - primo album, l’ho autoprodotto e autofinanziato totalmente e quindi vederlo associato a nomi così importanti mi riempie di gioia ma conferma anche il valore del lavoro svolto, senza “aiuti” dall’esterno, così come l’ammissione alla fase finale è avvenuta senza intermediari, come agenti o case discografiche». A colpire la giuria sono stati i testi e le musiche, tradotti anche in italiano per renderli più comprensibili. «Alla Targa Tenco porto il dialetto di Rodoretto, la lingua delle nostre terre che per la prima volta arriva in un ambito così importante. Io scrivo e penso in patois, non traduco dall’italiano, casomai il contrario. Quindi questa lingua ha avuto “successo”, è piaciuta alla giuria. Quando ho visto che il disco era nei primi trenta ho pensato subito alla mia terra, alle persone che ogni giorno la vivono, alle persone che hanno fatto molto e a quelle che si sono battute per la lingua che utilizzo ancora oggi, Arturo Genre e Teofilo Pons prima di tutti».
Uno sguardo al futuro. «Ho già in mente il secondo album, e anche in questo caso lo autofinanzierò: ho già sette pezzi pronti. Più che altro adesso, dopo aver raccolto molte critiche positive, vorrei che questo disco desse lustro anche alle istituzioni e alla radio locale: in fondo racconto della nostra terra, con tutti i problemi e le bellezze che essa ha. Sono testi “difficili” forse poco commerciabili che però sono stati apprezzati, dalla Val d’Aosta alla Puglia».
Le Targhe verranno consegnate il 6 dicembre al Teatro Ariston di Sanremo, con ospite d’onore David Crosby. I biglietti sono già in vendita sul sito www.clubtenco.it. Le Targhe Tenco, il riconoscimento più ambito della canzone d’autore italiana, sono attribuite non dal Club Tenco ma da una folta giuria di giornalisti e critici musicali (più di 200).