In mezzo a questo popolo io continuerò a fare delle meraviglie, meraviglie su meraviglie; la saggezza dei suoi saggi perirà e l'intelligenza dei suoi intelligenti sparirà
Isaia 29, 14
L’angelo disse di Giovanni: «Convertirà molti dei figli d'Israele al Signore, loro Dio; andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto»
Luca 1, 16-17
Il versetto di Luca di oggi è inserito all’interno dell’annuncio della nascita di Giovanni Battista (Luca 1, 5-25), in particolare nel punto in cui l’angelo annuncia che questo bimbo ristabilirà la fede convertendo molti dei figli di Israele al Signore. La fede, infatti, si era annacquata e diluita in una prassi formalmente corretta, ma povera di slanci e di passione. Giovanni avrà il compito di preparare l’avvento di Gesù riconducendo il popolo verso il Signore.
Quante volte anche noi ci allontaniamo dalla fede, quante volte, pur nel quadro di una formale adesione alla nostra chiesa, siamo lontani e indifferenti?
La presenza di Elia non solo indica che stava per aprirsi l’era messianica (Mal. 3, 23), ma ci ricorda anche la sfida contro i sacerdoti di Baal, sfida che aveva permesso al profeta di ricondurre Israele a Dio, dopo che si era allontanato per seguire altre divinità. Ora Giovanni dovrà riportare un popolo freddo e indifferente alla fede, un popolo che forse guarda altri idoli e divinità, un popolo che deve convertirsi per poter accogliere la venuta del Messia.
La venuta di Giovanni aprirà gli animi, i cuori e le intelligenze favorendo la nascita di un popolo che sappia ascoltare, rispettare, accogliere, amare. Un popolo dove i padri sapranno aprire i propri cuori ai figli, dove i ribelli, sempre scontenti, i sempre-contro, sapranno ascoltare e riusciranno a riconoscere la saggezza.
Anche noi abbiamo bisogno di Giovanni, anche noi dobbiamo ri-sognare e quindi ri-creare un mondo dove gli arroganti, i prepotenti, gli autoritari, coloro che non vogliono ascoltare, né riflettere, sappiano invece aprire i loro cuori alla giustizia e all’amore reciproco. Un mondo che a ben vedere già esiste, se solo apriamo i nostri occhi e i nostri cuori verso Colui che continua a fare meraviglie, meraviglie su meraviglie.