Non si udrà più parlare di violenza nel tuo paese, di devastazione e di rovina entro i tuoi confini; ma chiamerai le tue mura «Salvezza», e le tue porte «Lode»
Isaia 60, 18
Il veggente Giovanni scrive: Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà il loro Dio»
Apocalisse 21, 3
A volte incrociamo dei passi che sono di difficile comprensione, ma non per le parole usate. A volte parlano a culture che non sono le nostre e ci sembrano un po’ dissonanti, e non capiamo perché il miglioramento delle condizioni del nostro paese, l’arrivo della pace dovrebbe portarci a cambiare nome alle nostre mura, alle nostre porte. Certo, alcuni passi come questo sono riferiti ad un tempo futuro, alla fine dei tempi, quando le cose andranno finalmente bene, e il Regno di Dio arriverà con potenza e chiarezza. Ma già oggi potremmo prendere spunto da versi come questo per costruire la nostra vita e il nostro approccio al mondo. Purtroppo sentiamo ancora parlare di violenza nel nostro Paese, in ogni nostro paese, ma per quello che riguarda le nostre mura, e le nostre porte, potremmo già cominciare a cambiare i loro nomi. Che le nostre comunità, le nostre chiese, le nostre famiglie, possano essere un luogo di salvezza è certamente più una speranza che una certezza, ma in questo caso il trucco potrebbe essere quello di affidarci a chi ci assicura salvezza, invece di considerarci noi stessi centri di salvezza per gli altri. Per dedicare le nostre mura a Cristo, nostra salvezza, dovremmo, però, sistemare le nostre porte perché rimangano aperte, perché siano accoglienti, perché raccontino di noi in modo da spiegare perché le nostre mura si chiamano «salvezza». Per fare questo non c’è niente di meglio della lode, il riconoscimento del potere di Dio, il rendimento di grazia, l’attitudine positiva alla vita di fede, e non il giudizio alla vita altrui. Le porte che si chiamano «lode» sono sempre aperte, e accoglienti, ricordiamoci del loro nome, e cerchiamo di vivere le nostre relazioni a loro immagine!