Il Signore è pietoso e clemente, lento all’ira e ricco di bontà
Salmo 103, 8
Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata
Tito 2, 11
Molte parole del linguaggio biblico e teologico non sono più di facile comprensione oggi. Parole come “grazia”, “giustizia di Dio” non rappresentano più realtà che interrogano le generazioni di questo tempo.
La domanda sulla salvezza, che tormentava Martin Lutero, oggi deve esser posta in un altro modo per essere compresa. L’angoscia per la salvezza non è più una questione che ci tiene attanagliati, ma le domande che esprimono l’incertezza riguardo alla nostra esistenza ci sono e come! Abbiamo dunque bisogno di raccontare la grazia nella realtà e nel linguaggio di oggi.
È forte la sensazione che ciò che facciamo non fa alcuna differenza, sono le macro-strutture a governare le nostre vite secondo il comune sentire. La rassegnazione per questa situazione è ampiamente diffusa e i signori della paura fanno il resto. Uscire dai tentacoli e dalle catene del nostro tempo pare un’utopia. Invece, la grazia di Dio non è un concetto vago, ma una realtà molto concreta. La grazia di Dio ci mette in movimento e ci fa intravvedere oltre i limiti che la società ci impone.
Oggi conta essere considerati, si fa di tutto pur di non cadere fuori dal gruppo. Molti fanno tanti sacrifici, pur di rimanere nel cerchio, pur di essere considerati; altri seguono - senza porsi troppi interrogativi - il capo di turno. Invece, Dio ci accoglie così come siamo e, con i nostri difetti, ci mette in grado di praticare già oggi la nuova realtà liberata annunciata dall’Evangelo. È Dio che ci viene incontro e questa sua azione ci rende capaci, tutte e tutti, di percorrere la sua strada verso la piena umanità. Dio ci viene incontro oggi nella società in cui viviamo, non bisogna aspettare tempi in un lontano futuro. Già oggi quest’azione di Dio è all’opera nelle nostre vite. La vita, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo hanno dato corpo alla grazia di Dio.