Fammi vedere la tua gloria!
Esodo 33, 18
Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: “Mostraci il Padre”?»
Giovanni 14, 8-9
A volte ci sforziamo di immaginare come sia fatto il Signore… e non di rado, nelle preghiere, ricorrono queste parole: «Signore fammi vedere il tuo volto».
Tanti bei propositi, tante belle espressioni che, però, lasciano denotare la nostra poca attenzione rispetto alle Scritture. Com’è il volto di Dio? È il volto di Cristo, del Cristo che è misericordia, amore, accoglienza, salvezza: «chi ha visto me ha visto il Padre».
Tra qualche giorno la cristianità celebrerà il Natale, un giorno di festa e di riconoscenza verso il Creatore che si è fatto creatura per la nostra salvezza.
A dispetto di tante immagini trionfalistiche di potenza che ancora oggi tanti amano sbandierare, il Signore mostrò «la sua gloria» in un piccolo fanciullo: Dio si presentò all’umanità indifeso, in un neonato in fasce, in una povera culla, figlio di povera gente.
Cosa avevano visto di Dio i pastori che, tornando alle loro attività, cantavano le lodi a Dio? (cfr. Lc 2, 20): nulla!
Cosa videro i discepoli e le donne la mattina di Pasqua se non il nulla di un sepolcro vuoto? Eppure furono pieni di letizia.
È evidente che i Vangeli affinché ci possano «mostrare» Dio, richiedono che ci si accosti a loro con fede, che, come ci ricorda l’autore della lettera agli Ebrei: è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono (Eb. 11, 1). A dispetto dei luccichii e dei nastrini colorati, che il prossimo Natale sia un Natale di fede. Amen