Gioite, rallegratevi nel Signore, vostro Dio
Gioele 2, 23
Benedetto sia il Signore, il Dio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide suo servo
Luca 1, 68-69
Se ci fermassimo ad una lettura isolata di questo primo verso troveremmo mille modi per intendere le parole del profeta Gioele, e mille altri per applicarla alle nostre vite, tanto alla nostra quotidianità quanto alla nostra esistenza nella sua interezza. Gioite e rallegratevi: in queste due parole potremmo cogliere un invito a godere della beatitudine generata da Dio; potremmo scorgere, nell’essere figli e figlie di Dio, la causa della nostra gioia e della nostra allegrezza.
Nei versi precedenti, il profeta Gioele non manca di proclamare il sentimento di Dio che, dopo avere annunciato il flagello che tutto distrugge, mosso a gelosia per il suo popolo, offre una possibilità di riscatto, una via di scampo contro l’esercito distruttore. Più che dinanzi ad un invito, dunque, ci troveremmo di fronte ad un imperativo, ad un comando preciso di un Dio compassionevole che chiama il suo popolo a trarre da Lui gioia ed allegrezza, quasi questo mettersi in atteggiamento di «obbediente accoglimento del dono» rappresentasse qualcosa di doveroso ed indispensabile per le nostre vite di credenti.
È un Dio zelante il nostro, che non guarda da lontano all’impotenza dell’umanità; è compassionevole, tanto da invitare il suo popolo a prepararsi al grande giorno del Signore. È un Dio che soffre al vederci spauriti, attoniti dinanzi all’incertezza, e che ci invita a tornare a Lui con tutto il nostro cuore perché, da buon padre, Egli è lento all’ira e pieno di bontà. È un Dio che non si limita all’invito alla felicità, ma che ci mostra anche la strada per ottenerla, che ci dota degli strumenti per godere della gioia eterna. È un Dio che conosce bene la nostra impotenza, tanto da suscitare un «potente Salvatore» per il suo popolo, per riscattarlo da un nemico troppo grande per essere sconfitto da mani d’uomo. È un Dio che accoglie, che ci accoglie, e che nulla chiede in cambio se non di ricevere questo dono immenso, venuto a visitarci dall’alto come un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e per dirigere i nostri passi sulla via della pace, e della felicità!