Sono state adottate nuove misure di sicurezza dal social che cinguetta (Twitter), in risposta all’incremento di utenti che «usano lo strumento dei 140 caratteri, per essere offensivi verso gli altri, il cosiddetto hate speech».
Queste misure sono state introdotte il 15 novembre, dunque a pochi giorni dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti che hanno visto emergere il candidato Repubblicano Trump.
Sono due le linee d’azione intraprese dall’azienda Obvious Corporation di San Francisco – ricorda un articolo pubblicato sul sito dell’Associazione Carta di Roma, che tutela l’informazione corretta sui temi dell’immigrazione: la semplificazione degli strumenti che consentono agli utenti di gestire i contenuti ritenuti offensivi o violenti e una formazione mirata allo staff che ha il compito di esaminarli.
Twitter ha deciso di intervenire in particolare su due aspetti e relativi agli strumenti a disposizione degli utenti: la funzione «Togli voce» e le modalità di segnalazione.
D’ora in poi, infatti, sarà possibile applicare l’opzione «togliere la voce» – ossia non far apparire i contenuti indesiderati – anche alle notifiche, eliminando, di fatto, la visualizzazione di tweet che possono contenere parole, frasi o intere di conversazioni che risultino indesiderate.
Le modalità per segnalare i contenuti che non rispondono alla policy della società in fatto di hate speech, dovrebbero, poi, risultare più dirette e immediate: «un modo – sostiene ancora Twitter – di incentivare gli utenti a ricorrere a tale possibilità».
L’altra azione, invece, riguarda lo staff chiamato ad esaminare tutte le eventuali segnalazioni, malgrado le difficoltà: chi ad esempio in Asia esamina le segnalazioni «potrebbe non riconoscere qualcosa che accade in Europa o negli Stati Uniti e rilevarlo come un contenuto d’odio. Dobbiamo assicurarci che ci sia più attenzione e familiarità con le tendenze e i temi più comuni in fatto di odio, tutto ciò che può sembrare offensivo, dovrà essere valutato attentamente», hanno ribadito da Twitter.