Informare sul testamento biologico
23 ottobre 2014
La mancanza di una normativa in Italia rende complesso l’iter di ricezione della volontà dei singoli: l’esperienza della chiesa valdese di Brescia
Da un anno la chiesa valdese di Brescia ha attivato l'attività dello sportello per il testamento biologico, dedicando momenti per l'informativa, la distribuzione del dossier ufficiale, la raccolta stessa dei testamenti, alla presenza di notai o avvocati. Organizza inoltre serate pubbliche di informazione, come quella che si svolgerà domani 23 ottobre nella sala consiliare del comune di Anfo (BS), sul lago d'Idro, sul tema “Il rispetto della persona e delle sue scelte nel fine vita”. Una serata che si propone non solo di sollecitare una riflessione sul tema del testamento biologico e sul rispetto delle scelte della persona nel fine vita, ma anche di dare una concreta informativa sul tema presentando i modelli di testamento biologico utilizzati dalla Chiesa Valdese per la raccolta.
Alla serata parteciperà la pastora della chiesa valdese di Brescia Anne Zell e il gruppo di lavoro costituito. «Siamo soddisfatti del percorso svolto finora, dopo un anno di lavoro possiamo dire che stiamo offrendo un servizio apprezzato da molti - ci spiega Mauro Giacomello, coordinatore del gruppo di lavoro – Purtroppo però, di fronte alla mancanza di una normativa in Italia, alcune persone sono un po' scettiche circa la possibilità che queste volontà vengano poi rispettate dal personale curante senza dover sostenere un confronto dialettico o giudiziale e quindi ci manifestano interesse ma scarsa fiducia nelle possibilità concrete che le indicazioni date vengano rispettate. Crediamo però che
la sottoscrizione al testamento biologico sia ora più che mai importante, perché dal maggio scorso il codice deontologico dei medici ha variato le proprie regole. Ora prevede espressamente che le dichiarazioni anticipate di trattamento debbano essere contenute in un documento sottoscritto, datato e nel quale si dia atto di una informativa medica. Quindi le possibilità che c'erano prima di avvalersi di testimoni o famigliari per vagliare la volontà dell'interessato, vengono ora messe in crisi. Sicuramente è fondamentale muoversi con attenzione sul tema del testamento biologico, ed è proprio per questo che ci utilizziamo la consulenza e il lavoro di notai e avvocati».