Il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?».
Genesi 4, 9
Ciascuno cerchi non il proprio interesse, ma anche quello degli altri
Filippesi 2, 4
«Personalmente considero la mia vita libera da ogni legame con altre persone. La mia preoccupazione è nella ricerca del mio bene senza dover rendere conto ad altri delle mie scelte. Io voglio essere libero».
Questa potrebbe essere stata la scelta di Caino, ma è soprattutto oggi la scelta di nostri contemporanei. Molti, pur di raggiungere le proprie mete di benessere, si rifugiano nel proprio egoismo e sono alla ricerca della libertà senza doveri nei confronti di altri; hanno bisogno di autonomia per avere più spazio nel proprio agire; come unica forza hanno la tensione per realizzare i propri sogni. Si tratta di una scelta di vita influenzata dall’egoismo e dalla mancanza di amore, ma quali sono le conseguenze?
Caino ha allontano da sé il fratello Abele uccidendolo e ha usato violenza pur di avere maggior spazio nel proprio vivere ed essere l’unico uomo destinatario della benedizione di Dio. L’«Io» umano è diventato padrone della sua vita; per trovare la libertà sul proprio cammino Caino ha dovuto usare violenza mortale verso suo fratello. Quanti Caino sono attorno a noi e anche in noi! Siamo costantemente fatti oggetto di violenza da una cultura della irresponsabilità nei confronti del fratello; ogni giorno riteniamo utile gustare i frutti della nostra ricerca di bene personale.
Il Signore si pone in mezzo al nostro cammino, innalza davanti a noi la croce di Gesù Cristo quale giudizio e ci chiede: dove è tuo fratello? Tuo fratello ebreo o musulmano, siriano o pakistano, sudanese o tunisino. Dove sei tu in mezzo a questo mondo di nemici? Puoi ritrovare la vita solo nell’essere tu fratello di altri!