La mia lingua celebrerà la tua giustizia, esprimerà la tua lode per sempre
Salmo 35, 28
Anna serviva Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quella stessa ora, anche lei lodava Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme
Luca 2, 37-38
È possibile lodare Dio nel tempo dell’avversità? È possibile manifestare pubblicamente la propria fede in Dio quando gente malvagia si rallegra della sventura del credente? È possibile?
È la domanda che ci giunge ascoltando la preghiera di lamento del nostro antico salmista, e la risposta potrebbe essere semplice: siamo convinti che la libertà di lodare Dio è data dal fatto che oggi abbiamo un tempo buono per la lode e per il ringraziamento. Siamo certi di possedere tale libertà! Così tante volte affermiamo che la nostra fede in Gesù Cristo può vincere ogni male e noi siamo vittoriosi sopra i nostri nemici!
In realtà inganniamo noi stessi perché siamo costantemente sotto attacco da quella che chiamiamo «avversità», cioè esperienze di dolore, di spavento e di angoscia. Non possediamo la libertà di lodare Dio con allegrezza. Non troviamo in noi la forza vincitrice nello scontro con la malvagità dei nostri giorni. Perciò rispondiamo alla domanda del nostro salmista: no, la lode a Dio non è possibile per molti di noi!
Proviamo ad ascoltare con più attenzione la preghiera del Salmo 35 e allora faremo questa gioiosa scoperta: la vittoria della verità e della giustizia sulle opere potenti del malvagio nemico sono nelle mani di Dio! Non siamo noi a vincere il male, ma è Dio che combatte per noi! Al nostro orizzonte sorge il giorno nel quale possiamo ritrovare il nuovo tempo per praticare amore e giustizia, pace e riconciliazione, perché è il nuovo giorno in cui il Signore Gesù Cristo opera in noi.
Perciò con questa fede umile e radicata nella Parola di Dio possiamo unire le nostre voci al canto antico e ripetere: La mia lingua celebrerà la tua giustizia, esprimerà la tua lode per sempre!