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«La giuria protestante-evangelica di Interfilm ha assegnato il Premio per la “Promozione del dialogo interreligioso” al film “White Sun” del nepalese Deepak Rauniyar – ha detto a Riforma.it di ritorno dal Festival di Venezia, Gianna Urizio, fondatrice dell’Associazione protestante cinema “Roberto Sbaffi” – con questa motivazione: “Una fresca storia multi-generazionale che garantisce un accesso interreligioso ad un vasto pubblico, con un messaggio di speranza”».

Il regista, infatti, ha «sapientemente e delicatamente raccontato cosa accade quando le dinamiche politiche di un luogo cambiano profondamente e come le persone siano poi in grado di affrontarle, non senza difficoltà, nel loro quotidiano. Tutto è incentrato sul rito di un funerale, tradizionale, dove i protagonisti sono due fratelli. Dunque, il film, – prosegue Urizio – oltre ad indagare le situazioni di disagio provocata da guerre, violenze, sofferenze – un richiamo alle sofferenze nel mondo – regala al pubblico anche una via di speranza da percorrere per giungere a una riconciliazione possibile; così avviene tra i due fratelli attraverso il riconoscimento reciproco delle ragioni dell’uno e dell’altro. Certamente si tratta di un bel film dove – dice ancora Urizio –: mentre i grandi discutono… i bambini indicano la via d’uscita e la strada per la convivenza e la fratellanza. Deepak Rauniyar è un regista giovane emergente che, grazie ai suoi film e alla partecipazione a molti Festival Internazionali, è riuscito a portare il “suo” Nepal fuori dai ristretti confini nazionali»

Il Nepal dopo 240 anni di monarchia e di guerra civile, solo nel 2007 è diventato una Repubblica: «“White Sun” coglie appunto le sfaccettature della neonata Repubblica Nepalese al bivio tra antiche tradizioni religiose e la secolarizzazione che ha condizionato la vita politica e sociale di quel luogo», ha ricordato Urizio.

La giuria internazionale nominata da Interfilm, ombrello europeo delle associazioni cinematografiche protestanti ha avuto come giurato italiano Tiago Ignacio Branchini, autore e regista cinematografico e membro dell’Associazione protestante cinema “Roberto Sbaffi” e appartenente alla chiesa metodista di Roma.

«L’Associazione cinema “Roberto Sbaffi” è partner di Interfilm Italia e dunque – ha proseguito Urizio – il nostro compito è quello di accompagnare la Giuria e di agevolare e facilitare i rapporti con la Fondazione Ente per lo Spettacolo cattolica. Un desiderio avvertito in questi giorni è quello di poter arrivare al più presto ad una giuria ecumenica dove le parti, lavorando insieme, possano prima o poi assegnare un premio comune, congiunto, ad un film presentato al Festival di Venezia. Devo dire che quest’anno sono stati fatti molti passi in avanti: una foto di gruppo lo testimonia. Il direttore della Mostra del Cinema, Alberto Barbera, è venuto a salutare e incontrare le due giurie riunite insieme. La collaborazione con la Fondazione proseguirà quest’anno per la realizzazione del Tertio Millenio Film Fest per il dialogo interreligioso – ha concluso Urizio –, un momento importante per l’ecumenismo italiano sul fronte del cinema e strategico per il dialogo interreligioso. L’Associazione cinema “Roberto Sbaffi” da molti anni promuove a Venezia, in concomitanza con la mostra, un evento alla casa del cinema. Quest’anno è giunta una novità: la Casa del Cinema ha chiesto alla “ Roberto Sbaffi” e al gruppo di organizzatori, il Sae di Venezia e il Centro culturale Palazzo Cavagnis, di promuovere un ciclo di proiezioni per tutto l’anno, dunque presto annovereremo al consueto gruppo di lavoro anche la prestigiosa firma della Casa del Cinema. Un riconoscimento importante».

Giurati del Premio Interfilm di quest’anno erano – oltre a Branchini – la teologa tedesca Johanna Haberer, docente di comunicazione cristiana all’Università di Erlangen; il produttore e sceneggiatore svizzero Ivan Madeo e la pastora francese Denyse Muller, vice presidente di Interfilm.

Il premio è stato assegnato alla pellicola della competizione internazionale che, per la giuria, è stata capace, più di altre, di rafforzare la mutua comprensione, il rispetto e la pace tra popoli di differenti provenienze, storie e fedi. 

Interfilm, fondata da numerose associazioni cinematografiche protestanti in Europa nel 1955, attualmente comprende membri protestanti, ortodossi e anglicani ed anche ebrei.

In collaborazione con il suo partner cattolico Signis, organizza giurie ecumeniche nei più importanti festival cinematografici quali Cannes, Montreal, Mosca, Lipsia, Berlino, Locarno (www.inter-film.org).

Immagine: la giuria protestante-evangelica di Interfilm

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