Sarà forse per un’inestinguibile voglia di discutere, che da diversi anni il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi è preceduto da due incontri chiamati amichevolmente «presinodi»? O piuttosto, il fatto di ritrovarsi tutti insieme in uno stesso luogo, giungendo da tutta Italia e anche dall’estero, è un’occasione preziosa per ritrovarsi e scambiarsi esperienze, ma anche per approfondire temi di riflessione?
Più che una vera e propria preparazione alle discussioni che verranno affrontate dal Sinodo, i «presinodi» sono infatti momenti di incontro in cui i rapporti umani, le amicizie, la convivialità, ma anche la riflessione su di sé e sul percorso fatto, sono in primo piano.
Quest’ultimo aspetto è presente quest’anno soprattutto nel primo appuntamento, il «Presinodo delle donne», sabato 20 agosto alle 15,30 alla galleria Scroppo (Biblioteca civica, v. R. D’Azeglio 10), che festeggia i 40 anni della Federazione delle donne evangeliche italiane (Fdei). Come ricorda Lidia Ribet Noffke, presidente della Federazione femminile evangelica valdese-metodista (Ffevm), «40 anni fa al Centro evangelico di Poggio Ubertini [a Montespertoli, Firenze, ndr], rappresentanti delle Unioni femminili valdesi, dei Gruppi metodisti e dei Movimenti battisti si sono riunite in assemblea per discutere sulla necessità di formare una Federazione di donne evangeliche per aver una voce unitaria nella società».
In quegli anni, continua Ribet, «era possibile accedere come associazione, non legata a una denominazione ecclesiatica, ai consultori e ad altri centri che si occupavano di problemi legati al mondo femminile. Era una buona opportunità per far conoscere anche la nostra opinione ed essere più presenti nella società». Oggi la Fdei rappresenta sette diverse Federazioni denominazionali: «Non le sostituisce, ma lavorano insieme perché la voce delle donne evangeliche possa essere ascoltata. Non sempre è facile perché ogni denominazione ha la sua specificità. Ma sono queste differenze che ci danno la forza di continuare a testimoniare la nostra fede».
Per ricordare questo importante anniversario, un gruppo di donne evangeliche ha preparato un libro (la cui pubblicazione è stata sostenuta dall’otto per mille) che sarà presentato proprio in occasione di questo presinodo, dal titolo un po’ provocatorio: «Innovatrici, complementari o scomode? Donne delle chiese evangeliche». L’incontro si aprirà con alcuni gruppi di lavoro su alcuni temi presenti nel libro, dedicati rispettivamente al rapporto fra donne e predicazione, spiritualità e ricerca teologica; educazione e cultura; comunicazione; qualità della vita; diaconia; potere e leadership.
L’elemento della convivialità sarà più presente nel secondo appuntamento, il «presinodo dei giovani», giunto all’XI edizione, organizzato dalla Federazione giovanile evangelica in Italia in collaborazione con Diaconia valdese e Casd (Coordinamento attività scoutistiche distrettuali). In questa mezza giornata (l’appuntamento è per le 14,30 alla Casa unionista, v. Beckwith 5) si discuterà sul tema «(Non) Aprite quella porta...?», ispirato al versetto dell’Apocalisse (3, 20) «Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me».
Come ha spiegato la segretaria Fgei, Francesca Litigio, «si è scelto il tema dell’inclusione, che sarà trattato da due prospettive: quella individuale e quella dell’ascolto. Saranno presenti vari ospiti che ci accompagneranno durante le attività, voci nuove e anche altre più vicine alla Federazione».
Fra le novità, l’organizzazione della cena, affidata quest’anno al Servizio richiedenti asilo e rifugiati della Csd – Diaconia valdese e curata dai rifugiati della Crumière di Villar Pellice, che propongono un menu pachistano. La cena, aperta a tutti e preceduta da un aperitivo, si terrà alle 20 e prevede un contributo di 12 euro. Per info e prenotazioni alla cena: [email protected]