Esprimere i doni ricevuti
Un giorno una parola – commento a I Pietro 4, 10
Ognuno darà quel che potrà, secondo le benedizioni che il Signore, il tuo Dio, ti avrà elargite
Deuteronomio 16, 17
Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altri
I Pietro 4, 10
Spesso ci sentiamo inadeguati e incapaci, anzi a volte ci fa comodo pensare di non essere in grado di svuotare il mondo dalle sue miserie. Ecco il nostro pensiero: Non tocca a me occuparmi dei gravi problemi che attanagliano il pianeta Terra, e ci sentiamo a posto con la coscienza. Così, troviamo una scusa per guardare ciò che accade dalla finestra, non sentendoci responsabili, perché tutto è più grande delle nostre possibilità… Invece, ognuno di noi ha dei doni che può esprimere per migliorare almeno la piccola parte di mondo che occupa. Non esiste una persona senza talenti, almeno uno ci è stato dato e se non abbiamo paura di utilizzarlo vedremo che presto si moltiplicherà. Dovremmo essere confortati di essere ognuno di noi una persona che potenzialmente può cambiare qualcosa in meglio utilizzando una dote che non deve essere tenuta nascosta. Non credo che si debba essere super abili e impegnati, bastano anche piccoli gesti. Penso a chi va a cantare e suonare nelle nostre case di riposo, con semplicità e molto amore o a chi si presta per un passaggio in auto per accompagnare una persona al culto o a chi sa prendere la mano di una persona sofferente al momento giusto. Chi sa guardare agli altri con gratitudine dei doni ricevuti, saprà condividerli con umiltà e saprà rendere prezioso ogni momento della sua vita. Intorno a noi possiamo fare la differenza, non temiamo di esporci e con fiducia apriamoci alla possibilità di esprimere i nostri doni piccoli e grandi. Solo coltivandoli li renderemo sempre più interessanti e se impareremo a condividerli miglioreranno e diventeranno grandi talenti. Scopriamo in noi stessi cosa siamo capaci di fare per portare un sorriso e un po’ di gioia, non rimarremo delusi e ci verrà voglia di essere dei veri portatori di pace in ogni posto, anche i più lontani, perché acquisteremo sempre più fiducia in ciò che possiamo esprimere nel bene.