Grande è la fedeltà di Dio
Un giorno una parola – commento a Lamentazioni 3, 22-23
È una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!
Lamentazioni 3, 22-23
Noi non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno
I Corinzi 4, 16
Guardare il sole sorgere ogni mattina ci può aiutare a trovare la forza per ricominciare ogni volta che ci sentiamo abbattuti e stanchi. La certezza del nuovo giorno ci apre a nuove aspettative e speranze, ci fa ricordare che esiste qualcosa oltre al nostro piccolo mondo imperfetto in cui viviamo. Ci rimanda alle promesse di Dio verso l’umanità, al suo amore infinito che malgrado la nostra slealtà non viene mai meno. La fedeltà di Dio non deve stupirci, ma farci sentire sicuri e protetti ogni volta che la paura e la solitudine prendono il sopravvento nella nostra vita.
Solo rivolgendoci al Signore possiamo ricominciare con gioia l’avventura della nostra esistenza piena di alti e bassi senza tregua. Dopo ogni tramonto, vi è una nuova alba che ci aspetta se non perdiamo la fede e se non dimentichiamo di cercare Dio in noi stessi e nelle relazioni con gli altri. Come siamo certi che il sole tornerà a risplendere anche dopo il tornado più terribile, così accadrà nella nostra vita anche dopo un’esperienza difficile, potremo ancora assaporare momenti di felicità e trovare soluzioni ai nostri problemi.
Rimaniamo fiduciosi e aperti al futuro, l’umanità non è destinata a perire, ma ad accogliere le nuove possibilità che Dio ci propone senza mai stancarsi. Impariamo a guardarci intorno e a cogliere ogni momento buono della nostra vita, senza darlo per scontato, ma stupendoci come ci capita di fare ogni volta che assistiamo ad una nuova alba per i suoi colori e la sua luce che piano piano rischiara ogni cosa, rendendola più bella e interessante. Come non possiamo vivere senza sole, così non possiamo vivere senza la certezza dell’amore di Dio, senza quel senso di resurrezione che vive in noi ogni volta che sentiamo la spinta per rimetterci in cammino dopo un grande sconforto.