Elezioni. A Napoli De Magistris vince ancora
27 giugno 2016
Il sindaco ha vinto soprattutto nei quartieri di periferia. Commentiamo il risultato elettorale con Luciano Cirica e Salvatore Cortini che guidano due opere evangeliche nel quartiere di Ponticelli
Luigi De Magistris ritorna a guidare Napoli grazie alla netta vittoria al ballottaggio del 19 giugno scorso con il 66,8% sullo sfidante di centrodestra che si è fermato al 33,2%. «Ha vinto il popolo napoletano – ha affermato De Magistris commentando la sua rielezione a sindaco di Napoli in un breve discorso tenuto nel suo comitato elettorale – e non è un voto di protesta come sento dire. Ha vinto la rivoluzione che ha governato. Ha vinto l’unica vera effettiva novità politica del Paese e ora ci godiamo questo risultato straordinario. Da Napoli parte una grande spinta a continuare nel pensare che si possa governare grande metropoli con le mani pulite. È un risultato incredibile».
Il sindaco ha vinto in tutte le zone del capoluogo campano, ma in particolare sono stati i quartieri di periferia a dargli credito. Ad esempio a Napoli est – comprendente Ponticelli, San Giovanni, Barra e tutto l’asse costiero di via Maria, un tempo zona di eccellenza dell’industria nazionale, divenuta dopo il terremoto dell’Ottanta, simbolo della desertificazione produttiva del meridione – De Magistris ha raggiunto il 35% di preferenze. Proprio nel degradato quartiere di Ponticelli sorgono due opere evangeliche: l’ospedale Villa Betania e il Centro sociale «Casa Mia-E. Nitti». Da questi particolari punti di osservazione abbiamo chiesto un commento sulla rielezione di De Magistris a Luciano Cirica, presidente della Fondazione Betania, e a Salvatore Cortini, direttore del Centro «Casa Mia-E. Nitti».
Cirica: «La netta vittoria di De Magistris ha premiato la sua onestà, il suo coraggio, e in qualche modo anche l’idea di un cambiamento di questa città. Ovviamente si è trattato anche di un voto di protesta. Nessuna forza elettorale oltre De Magistris, neanche il Movimento 5 stelle, ha saputo intercettare la domanda di cambiamento e di protesta. E i napoletani hanno visto nel sindaco uscente sicuramente un uomo onesto, che ha lavorato con difficoltà perché si è mosso al di fuori delle vecchie logiche politiche esistenti a Napoli. A mio parere proprio la rottura con il pregresso è stato il motivo del successo di De Magistris. Ora però si tratta di passare dall’idea di protesta e la voglia cambiamento, che lui ha interpretato, alla realizzazione nei prossimi cinque anni di cose concrete: la città si aspetta molto dal suo sindaco».
Cortini: «Vorrei partire da due dati: il primo è che a Napoli non ci sono più i vecchi partiti politici. De Magistris è collocato in un’area di sinistra ma non appartiene ad alcuno dei partiti tradizionali, i quali non hanno saputo esprimere candidature convincenti; il secondo dato è che al ballottaggio si è avuta ancora di più una flessione di presenza dei votanti (solo il 25,27% degli aventi diritto) che testimonia la crescente disaffezione alla politica. Napoli non ha partiti e i cittadini si sono espressi a favore della rielezione di De Magistris che è stato premiato per quello che ha fatto. Faccio solo l’esempio dei rifiuti: nel corso della sua amministrazione c’è stata una regolarità nello smaltimento e la città all’80% ha ricevuto sempre un servizio ordinario».
Quali sono le priorità di lavoro per Napoli?
Cirica: «Credo che non solo a Napoli, ma anche a livello nazionale sia centrale il tema delle periferie. In generale i sindaci – penso anche a Roma e a Torino – hanno vinto o hanno perso queste elezioni proprio in relazione al tema della vivibilità delle periferie. De Magistris ha saputo interloquire con le periferie che in questi anni – e in tutta Italia – hanno subito un certo degrado. Sono convinto che la riqualificazione delle periferie sia fondamentale, riqualificazione legata ovviamente ai poteri che può avere un sindaco, e questi riguardano i servizi, i trasporti, le strade, i rifiuti, la sicurezza. Come Ospedale di periferia, ci aspettiamo da questo sindaco, ad esempio, che riqualifichi la rete dei trasporti, che garantisca i servizi, in una parola: la qualità della vita. Per fare questo però credo che De Magistris debba rompere l’isolamento in cui si è trovato in questi anni: isolamento in parte subito in parte un po’ cercato. Secondo me De Magistris non può pensare di fare ancora l’anti-Renzi, ma deve fare il sindaco di Napoli cercando di collaborare con il governo centrale, con la Regione, perché soltanto da queste collaborazioni può nascere qualcosa di positivo per Napoli. Il sindaco deve fare un salto politico per la città di Napoli».
Cortini: «Lavorando e vivendo in una periferia, credo che una delle priorità sia l’occupazione, accanto poi al funzionamento dei servizi sociali e della scuola. La mancata istruzione e l’alto tasso di abbandono scolastico vanno messi in relazione alla presenza di sempre più minorenni tra le fila della criminalità organizzata. La scuola e i servizi sociali sono indispensabili per combattere il degrado culturale. Nelle nostre zone abbiamo diverse opere realizzate in passato come, ad esempio, strutture sportive, sedi culturali e sociali, che sono abbandonate e vandalizzate. Occorre la riqualificazione di questi luoghi che devono essere a disposizione dei cittadini e delle famiglie».
Più volte De Magistris ha ripetuto che Napoli può essere un soggetto importante sulla scena nazionale ed internazionale. Cosa ne pensa?
Cirica: «Questa città può svolgere un ruolo importante se si riparte dalla rivalutazione degli aspetti culturali e delle attività economiche legate al territorio. Napoli e la Campania possono ripartire dalle risorse del loro territorio che sono di carattere culturale, economico, gastronomico, artistico. Come ho già detto credo che De Magistris debba smetterla di fare l’anti-Renzi e lavorare per il bene di questa città, che significa anche stabilire rapporti con il governo centrale. Il sindaco in questo secondo mandato è chiamato ad una prova più importante: ci si aspetta più concretezza, meno rottura, più alleanze, altrimenti fallirà nel suo disegno di cambiare questa città».
Cortini: «Napoli sullo scenario nazionale può giocare un ruolo importante per la cultura, la storia, le tradizioni, i beni artistici e paesaggistici che ha. È una delle città più conosciute al mondo! Se si riesce a mettere in campo una progettualità seria che punti sullo sviluppo turistico, recuperi le aree industriali con una politica di sano impatto ambientale, rivaluti le coste e il mare, Napoli può avere l’ambizione di ricoprire un ruolo di punta anche sulla scena internazionale».