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Testimoni delle grandi cose che Dio ha fatto

Un giorno una parola – commento a Atti 4, 20

Non devo forse stare attento a dire soltanto ciò che il Signore mi mette in bocca?
Numeri 23, 12

Quanto a noi non possiamo non parlare delle cose che abbiamo viste e udite
Atti 4, 20

Così si conclude il lungo racconto della guarigione di uno zoppo da parte di Pietro e Giovanni, seguita dal discorso di Pietro a coloro che sono accorsi in seguito al miracolo. Pietro li accusa di aver fatto uccidere Gesù e li invita a riconoscerlo come Messia, risuscitato dai morti da Dio stesso.

Arrestati, Pietro e Giovanni sono portati davanti al Sinedrio che ingiunge loro di «non parlare, né insegnare nel nome di Gesù» (Atti 4,18). Essi rispondono: «Non possiamo non parlare delle cose che abbiamo viste e udite».

Che cosa hanno visto e udito i discepoli? Nell’incontro con Cornelio narrato nel capitolo 10 degli Atti, Pietro racconta di Gesù «andato dappertutto, facendo del bene e guarendo… e noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute» (vv. 38-39), a ciò aggiungendo la risurrezione.

Le parole da cui siamo partiti sono vere per noi? Abbiamo qualcosa da raccontare? Gesù dice a Tommaso (Giovanni 20, 29): «Perché mi hai visto, tu hai creduto, beati quelli che non hanno visto e hanno creduto». E noi?

È vero che «non abbiamo visto»? Certo non siamo stati testimoni oculari degli anni in cui Gesù camminava per le strade, in Galilea e in Giudea.

Ma ognuno di noi, se guarda indietro nella sua vita – tanto più se è avanti negli anni – può far sue le parole che Gesù rivolge all’indemoniato risanato (Marco 5, 19): «Va’… e racconta le grandi cose che il Signore ti ha fatto e come ha avuto pietà di te».

Nel nostro cammino terreno, pur in mezzo a difficoltà e situazioni negative, a dolori e sofferenze, la grazia di Dio ci ha accompagnato e ci accompagna. Dio interviene nella nostra vita, ma noi, preoccupati e presi dai problemi - lavoro, salute, figli - solo dopo che Dio è passato ce ne accorgiamo, come avvenne per Mosè e per Elia, nascosti in una spelonca al suo passaggio. Dio è passato e la nostra vita è cambiata. Testimoni oculari o semplici ascoltatori, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo visto e udito. Così è la fede.

Foto: By see filename or category - book: La Cappella Brancacci a Santa Maria del Carmine, in AA.VV., Cappelle del Rinascimento a Firenze, Editrice Giusti, Firenze 1998., Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5962694