Dove si manifesta la presenza di Dio
01 giugno 2016
Un giorno una parola – commento a Giovanni 14, 23
Diedi loro le mie leggi e feci loro conoscere i miei precetti, per i quali l’uomo che li metterà in pratica vivrà
Ezechiele 20, 11
Gesù disse: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui»
Giovanni 14, 23
Gesù dice queste parole (Giov. 14, 23) in un lunghissimo discorso ai propri discepoli. In particolar modo, egli sta annunciando che li lascerà per tornare al Padre. Questo getta nello sconforto i discepoli, che si devono perciò preparare a vivere senza Gesù. Però, il Maestro li rassicura che quello che sta avvenendo – il suo ritorno al Padre – è un fatto positivo anche per loro, perché così potranno ricevere un altro consolatore, lo Spirito della verità, che rimarrà sempre con loro.
Per capire correttamente l’affermazione di Gesù bisogna considerare che qui sta rispondendo ad una precisa domanda: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?». La risposta di Gesù che dice: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui» non è quindi un ammonimento ai discepoli, come per dire: «se uno dice davvero di amarmi deve dimostrarlo osservando la mia parola»; e meno che mai che osservare la parola di Gesù sia una condizione per ricevere l’amore di Dio. Giuda, non l’Iscariota, vuole capire perché Gesù afferma che si manifesterà ancora una volta solo a loro e non finalmente in modo palese a tutto il mondo; Gesù risponde che Dio va dove la sua parola viene messa in pratica e lì si manifesterà l’amore e la presenza di Dio.
Si tratta della promessa di un tempo nel quale ogni volta che la parola di Gesù verrà vissuta dai discepoli, lì sperimenteranno l’amore di Dio, lì vedranno la sua presenza; in una parola, si manifesterà quel Regno che hanno tanto atteso. Né più, né meno che alla presenza di Gesù. Da loro, lo vedrà tutto il mondo.
Anche noi potremmo cadere nell’errore di pensare che Gesù ci ha lasciati da soli con della carta stampata in mano, che viviamo in un tempo di assenza di Dio, di carestia della sua parola, di incertezza per la mancanza di guida, ma Gesù ci assicura che oggi noi non abbiamo meno, ma più presenza del Signore.