Essere una benedizione per gli altri
10 maggio 2016
Un giorno una parola - commento a Zaccaria 8, 13
Io vi salverò e sarete una benedizione
Zaccaria 8, 13
Non già che siamo da noi stessi capaci di pensare qualcosa come se venisse da noi; la nostra capacità viene da Dio
II Corinzi 3, 5
Se la benedizione è così fondamentale nella Bibbia è perché riguarda l’intervento di Dio nella vita del creato e delle persone umane. Si potrebbe dire che la benedizione è la prima parola di Dio, se pensiamo alla benedizione al momento della creazione, e anche la sua ultima parola, se pensaiamo alla vita eterna. È l’annuncio della pienezza di vita che si ha in Dio e che non riguarda soltanto la prosperità materiale.
La benedizione non rientra nell’ordine della capacità umana. È dono della grazia di Dio, di cui non siamo unici destinatari. Dio si serve di noi che crediamo in lui, come dei canali, per elargire la sua benedizione agli altri. Siamo salvati per essere una benedizione per gli altri, per le persone che non si sentono amate e che stentano ad accogliere l’amore di Dio nelle loro vite. Come? Non vivendo secondo i criteri di una società basata sul desiderio di possesso e sulla competizione, ma, semplicemente, vivendo la nostra fede in obbedienza a Dio e nella condivisione di ciò che, gratuitamente, abbiamo ricevuto da lui.
Evangelizzare significa condividere la nostra fede, la vita che abbiamo in Cristo con le persone che ci circondano. In questo modo la benedizione di Dio ci attraversa per raggiungere altre persone. La fede raggiunge la sua piena fioritura nel dono di sé, e non nell’autoconservazione di sé e nell’autoreferenzialità.
Essere una benedizione di Dio per la società in cui viviamo è una grossa responsabilità e una rassicurazione: sapere che le nostre fatiche non sono vane e che le nostre vite sono utili a un qualche fine più grande di noi.