Museo dell'ebraismo italiano, ci siamo
03 maggio 2016
Il governo stanzia 25 milioni di euro per il polo culturale che sorgerà a Ferrara
Nel miliardo di euro sbloccato dal Cipe (il comitato interministeriale per la programmazione economica) a favore della regione Emilia Romagna spiccano i 25 milioni destinati a dare finalmente vita al museo dell'ebraismo italiano e della Shoah. Sorgerà a Ferrara, nei locali dell'ex carcere in cui vennero imprigionati moltissimi antifascisti ed ebrei italiani, e tra questi lo scrittore Giorgio Bassani, del quale quest'anno si celebrano i 100 anni dalla nascita. La città emiliana è stato un centro importante della vita e della cultura ebraica nazionale e per questo la scelta del governo ricadde su essa già nel 2003. Poi le solite lungaggini burocratiche hanno dilatato i tempi. Ora, finalmente, lo stanziamento definitivo, che è già stato deliberato e quindi avrà erogazione immediata.
Grande soddisfazione viene espressa dal presidente del Museo, Dario Disegni e dalla neo direttrice Simonetta Della Seta, giornalista professionista con all'attivo collaborazione con moltissime testate, presidente della Commissione cultura della Comunità Ebraica di Roma e docente di Storia ebraica contemporanea nel master in Cultura ebraica e comunicazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che avrà il compito, in compagnia del Consiglio del museo.
Fissate anche alcune tappe: l'auspicio è di aprire al pubblico entro l'autunno 2017 una parte della struttura, il cosiddetto corpo C, l'edificio che era per l'appunto adibito a carcere. La chiusura dell'intero cantiere è invece prevista per il 2020. Diventerà un polo culturale, di ricerca e di dialogo fra culture e religioni e sarà in rete con i grandi musei ebraici del mondo. Finalmente anche l'Italia si dota di un centro capace di raccogliere il patrimonio storico e culturale dell'ebraismo, comprese ovviamente le tragiche pagine della Shoah e delle leggi razziali.