Centro e periferia nella chiesa di papa Francesco
20 aprile 2016
I rapporti fra il popolo cattolico, la società e l'istituzione ecclesiastica
Il libro di Marco Marzano*, docente di Sociologia all’Università di Bergamo, è il frutto di un’inchiesta per conto de Il Fatto quotidiano. Gli articoli, pubblicati recentemente, prendono spunto dalle tematiche del recente Sinodo dei vescovi sulla famiglia conclusosi nella sua seconda sessione lo scorso ottobre. Trattano «storie minori» delle periferie cattoliche. Esperienze di fede, a volte sofferte, di uomini e donne; di cristiani «adulti», la cui coscienza critica li porta a un lento distacco dalla prassi istituzionale; le cui riflessioni manifestano una crescente separazione tra la «chiesa di vertice» e la «chiesa di base». Persone per le quali diventano irrilevanti i molti pronunciamenti ufficiali di una chiesa che appare non più al passo con il mondo reale; ancora molto centrata sui precetti e legata a una tradizione e prassi anacronistiche.
Dai racconti esposti si apprende che a mediare tra i due poli opposti, chiesa reale e chiesa istituzionale, sono spesso i parroci a trovarsi in una posizione difficile e a volte molto sofferta. Per lo più essi partecipano e condividono i problemi dei fedeli, ma al contempo devono dimostrarsi rispettosi verso il magistero che rappresentano.
Ma quali i problemi denunciati?
Storie di persone che a causa di separazione o divorzio non possono accedere alla comunione. Una colpa che, per la Chiesa cattolica, è fonte del massimo degli scandali. Di sacerdoti che non vivono serenamente il voto di castità; alcuni di loro hanno seguito la strada naturale della famiglia, lasciando l'abito, altri invece hanno ubbidito (anche solo pubblicamente) a una norma, considerata da molti decisiva, per a santità della chiesa. Storie di amori omoaffettivi, i cui soggetti sognano una chiesa in cui avere piena cittadinanza ecclesiale. Per non parlare del «dramma» quando questo succede all’interno dei seminari. Dalle interviste raccolte quasi più nessuno crede giusti l’esclusione dall’eucarestia dei divorziati o il celibato dei preti. Eppure la sofferenza delle persone escluse è reale.
Si parla di lettere di cattolici che descrivono una chiesa che fatica a riformarsi e reagisce a ogni alito di novità con un ulteriore irrigidimento. In questa situazione molto spesso i fedeli «fanno da soli» e si scoprono capaci di autonomia e di intelligenza. Comprendono di non avere così tanto bisogno delle gerarchie per vivere una vita cristiana piena e soddisfacente, all’insegna di quell’autenticità così importante per noi «moderni».
Andando avanti nella lettura scopriamo un volto di credenti simili a noi evangelici nel vissuto della fede personale. Credenti responsabili e sinceri, volti a una testimonianza cristiana meno basata su precetti che sembrano non aver più ragione di essere mantenuti e che non considerano le diverse esigenze umane. Comprendiamo, leggendo, che il filo conduttore di tante diversità esistenziali è lo stesso bisogno di incontro con il Dio della fede.
Questo è anche il popolo a cui si rivolge papa Francesco. Un mondo cattolico davvero variegato rispetto al passato. Un mondo che è emerso alla luce, credo, grazie alla chiamata in causa di tante realtà fin qui «emarginate», e ora oggetto di riflessione. Sarà questo un risveglio positivo da parte della chiesa cattolica o sarà piuttosto un boomerang che le si rivolterà a suo sfavore? Al centro abbiamo ormai credenti «adulti» che vivono in mondi paralleli alla realtà istituzionale, a quella che era sino a un po’ di anni fa la «vita di parrocchia».
Viene quindi da chiedersi quale sarà la svolta nei prossimi anni per una chiesa disgregata, frammentaria, composta da tante piccole cellule che a poco a poco si allontanano dal nucleo di appartenenza. Soprattutto se, come sottolinea ancora l’autore, le argomentazioni così innovative di Francesco, non troveranno tutte una traduzione pratica.
Ad oggi il pontefice ha infatti aperto solo uno spiraglio per l’eventuale accoglienza alla mensa, dopo giusto discernimento, dei divorziati. Molto rimane invariato dal punto di vista di temi importanti quali le nuove tipologie di famiglia, il ruolo delle donne nella chiesa, il celibato dei sacerdoti.
* M. Marzano, Inchiesta sui cattolici al tempo di Francesco, suppl. editoriale a «Il Fatto quotidiano», 2015