L’anno di grazia del Signore
06 aprile 2016
Un giorno una parola – commento a Isaia 61, 2
Il Signore mi ha inviato per proclamare l’anno di grazia del Signore, il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare tutti quelli che sono afflitti
Isaia 61, 2
Or Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demoni. Questa andò ad annunciarlo a coloro che erano stati con lui, i quali facevano cordoglio e piangevano
Marco 16, 9-10
Il Vangelo di Luca ci racconta che Gesù, entrato nella sinagoga della sua città, lesse questo passo del profeta Isaia a principio del suo ministero. Gesù è stato unto per portare la buona notizia ai poveri, agli ultimi, ai diseredati e ai peccatori, è stato fatto vittima, ed ha accettato il suo destino, per parlare alle vittime del mondo. Ma la sua morte non è stata solo un atto di coraggio, o di generosità. La sua resurrezione è stata l’ultimo e il primo vero annuncio dell’anno di grazia del nostro Dio, ed è stato veramente il giorno in cui Dio ha esercitato la sua vendetta. La vendetta può essere intesa come rivalsa, riparazione di un torto attraverso un contrappasso, ma può anche essere il pagamento di un prezzo di riscatto. Gesù morto per i nostri peccati è un riscatto molto alto, Dio morto è un prezzo che facciamo fatica ad accettare, ma che questo si tramuti in una vendetta, una rivalsa, un attacco di Dio, ci inorridisce.
Nella resurrezione di Gesù, Dio esercita la sua vendetta, sebbene non nel modo in cui ci aspetteremmo. Davanti al racconto dell’angelo, le donne fuggono atterrite, e ne hanno motivo! Se Gesù è tornato in vita, dobbiamo temere la sua vendetta? Se le discepole avevano paura, figuriamoci i carnefici! Invece Dio esercita la sua vendetta non con la morte, ma con la salvezza. Dio si vendica della sua morte salvandoci! Dio agisce in maniera diretta, ma non con la violenza sui peccatori, ma spezzando il circolo vizioso della violenza, uscendo dalla spirale che si autoalimenta della nostra voglia di vendetta, e producendo un frutto nuovo, insperato e impossibile: la salvezza.
Come l’apostolo Paolo ci ricorda, «noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia», e la pazzia di Dio è che la sua vendetta si realizza sul peccato e sulla condanna, non sui peccatori. Anzi, la sua vendetta è la nostra giustificazione, attraverso la sua grazia, che noi possiamo capire solo per fede, accettando la sua pazzia, e rifiutando la nostra saggezza. E così scopriamo che sì, è iniziato l’anno di grazia del Signore, è venuto il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare noi nella nostra afflizione, e affinché noi possiamo consolare tutti quelli che sono afflitti.