Dio conosce il cuore di ognuno
03 marzo 2016
Un giorno una parola – commento a – I Re 8, 39
Tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini
I Re 8, 39
Ora lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola
II Tessalonicesi 2, 16-17
Le parole del re Salomone, estrapolate dal loro contesto, potrebbero essere usate in modo contrario al loro significato. A volte non si può che ammirare l’inventiva e l’efficacia di questi abusi. Penso alla famosa vignetta di Guareschi nella quale, a un uomo in procinto di votare, era detto: «Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no!». Tralasciando il significato politico, è innegabile come la frase sia vera: Dio vede e sa tutto, l’essere umano no. Gli uomini e le donne possono seguire la propria coscienza all’insaputa dei loro simili, ma non possono andare contro la propria coscienza all’insaputa di Dio. Il passo successivo, se non si ha la saggezza di fermarsi a questo punto, è automatico: è possibile farla franca davanti agli uomini, ma non davanti a Dio. Ed ecco che l’Eterno è diventato un guardiano cui non sfugge nulla, una minaccia sempre sospesa sul nostro capo! Ma Salomone, in un momento di gioia come quello della consacrazione del tempio, non parlava di questo…
Dio, nel tempio, era una presenza rassicurante: qualunque problema fosse sorto, era lì. Si tratta del senso di protezione che provano i bambini quando in casa ci sono i genitori. Giocano, fanno i compiti, guardano la televisione e sono tranquilli, perché sanno di non essere soli. Non a caso, la perdita dell’innocenza, come per Adamo, di solito inizia proprio con il desiderare di essere soli, con il nascondersi da chi ci vede e, vedendoci, ci può giudicare.
I cristiani sono esposti al rischio di fare del terrorismo psicologico, trasformando il Signore in una specie di orwelliano “grande fratello” all’ennesima potenza: Dio ti vede, Dio lo vuole… Ma egli non si rivela a noi come un poliziotto sempre alla ricerca di un colpevole, ma come il buon pastore alla ricerca della pecora perduta (Lc. 15, 3-7). Chi rifiuta Dio, respinge questo Dio misericordioso che conosce «il cuore di ognuno» (I Re 8, 39) o la cattiva rappresentazione che ne diamo?