Siate pazienti
17 dicembre 2015
Un giorno una parola – commento a Giacomo 5, 8
Il Signore mi disse: «Scrivi la visione, perché è una visione per un tempo già fissato. Se tarda aspettala»
(Abacuc 2, 3)
Siate pazienti; fortificate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina
(Giacomo 5, 8)
Alla comunità cui si rivolge Giacomo era da poco stato tolto il Messia tanto atteso. Gesù era morto e con lui le speranze di un affrancamento dalla dominazione romana. Ma la promessa di un prossimo ritorno del Signore era per loro una nuova fiamma di speranza. Una speranza che ciascuno di loro voleva veder trasformata in realtà. Ma quanto avrebbero dovuto attendere? Chi di loro avrebbe potuto veder realizzata la promessa? Giacomo chiede ai suoi amici la pazienza e lo fa con una grande attenzione alla storia passata dal popolo di Israele.
La sua esortazione è forte: siate pazienti fino alla venuta del Signore! (5, 8). Pazienti come è paziente l'agricoltore che attende il frutto dalla terra (5, 9); pazienti come furono pazienti i profeti di Israele che parlarono del Signore (5, 10). Pazienti come lo fu Giobbe a cui Dio riservò compassione e misericordia (5, 11).
Pazienza nell'attesa del Signore, pazienza nell'attesa del compimento della sua promessa. Pazienza perché Dio non delude mai le nostre attese. Pazienza perché Dio ne dimostra molto di più con noi. Una pazienza che non è arida attesa: una pazienza per noi stessi. Siamo noi a dover essere pronti per la venuta definitiva del Signore. Se Lui venisse oggi sulla terra, chi di noi può dirsi veramente pronto a questo incontro? Siamo pazienti dunque, perché siamo noi ad aver bisogno di tempo: un cuore forte per incontrare il Signore, non si ottiene con facilità. Un cuore fortificato è la quotidiana adesione al nostro Dio con umiltà e gioia, il costante e paziente cammino verso di Lui fatto di insidie, cadute, pericoli. Pazienza e desiderio: il Signore verrà! Sì verrà quando tutti saremo pronti e allora ci condurrà a Lui e con lui noi vivremo. Per sempre. Amen.