Nel nome di Gesù
15 dicembre 2015
Un giorno una parola – commento a Colossesi 3, 17
Celebrate il Signore, perch’egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno
(Salmo 106, 1)
Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui
(Colossesi 3, 17)
L’invito rivolto dall’autore della lettera, è solo la conclusione di una stupenda esortazione dell’apostolo Paolo, che deve essere tenuta in assoluta considerazione, se si vuole capire il senso di questa frase. In tempi come oggi, in cui «nel nome di Dio» si commettono anche i crimini più efferati, è quanto mai opportuno evitare che certe frasi estrapolate dal loro contesto possano creare, in alcuni soggetti, strane idee, o fornire falsi alibi a persone pronte a tutto per danneggiare l’umanità, fosse anche «l’utilizzare» Dio per giustificare le loro nefande azioni. «Qualunque cosa», dice l’autore: ma qualunque cosa di quello che nelle righe precedenti ha chiaramente indicato come traccia per essere cristiani autentici, non solo nella fede, ma anche nelle opere. E l’inventario di ciò che conta davvero, non è davvero poca cosa, se ci riflettiamo bene. «Sopportatevi e perdonatevi»: già qui, credo, ci sentiamo tutti in crisi. Se dobbiamo perdonare in nome del Signore Gesù, non possiamo certo farlo alla leggera: non ci basta una parola od un sorriso, occorre un cuore misericordioso che dimentica il male e che è pronto all’abbraccio di colui che ci ha offeso. «Rivestitevi dell’amore» e «siate riconoscenti»: questo è il modo di vivere del cristiano. Amare tutti, nonostante tutto, in tutto e per tutto, non come uno sforzo, ma perché abbiamo messo addosso un abito nuovo, che ci fa uomini nuovi. Essere riconoscenti a Dio perché ci permette di perseverare nell’amore e nella pace, perché per Lui solo, con Lui solo e in Lui solo, sono possibili amore e pace. Ma come se questo non bastasse, dobbiamo anche ammaestrarci ed insegnarci a vicenda e cantare le lodi di Dio. Dobbiamo cioè portare agli altri la buona notizia che ci fa missionari di quell’Amore che si fatto uomo per noi. Ecco perché qualunque di queste cose, parole ed opere, le dobbiamo fare nel nome di Gesù. Qualcuno riuscirebbe a farle sul serio nel nome di qualcun altro o nel nome di sé stesso? Amen!