Dio ci ama così come siamo
14 dicembre 2015
Un giorno una parola – commento a I Samuele 16, 7
L’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore
(I Samuele 16, 7)
L’angelo le disse: «non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio»
(Luca 1, 30)
Quando Samuele vide Eliab, figlio primogenito di Iesse, e fratello maggiore di Davide, nella sua bellezza e nella sua imponente statura, pensò che fosse lui il prescelto da Dio per essere re di Israele. Ma il Signore gli disse che Eliab era stato «scartato» perché Dio non guarda all’aspetto e alla statura, così come fanno gli uomini, ma guarda al cuore. Una parola che mette in crisi Samuele e mette in crisi ciascuno e ciascuna di noi. In un mondo come il nostro in cui l’apparenza è ancora così tanto importante, la parola di Dio suona più come un monito, che come una dolce affermazione. Che bello pensare che il nostro Dio non guarda se siamo belli o brutti, alti o bassi, ricchi o poveri! Che bello pensare che il nostro Dio guarda a ciò che abbiamo dentro! Che bello, ma quanto timore! Timore di mostrare tutto di noi, soprattutto quello che vorremmo nascondere, quello che nascondiamo anche a noi stessi. Timore di mettere a nudo quell’umanità corrotta che cerchiamo di «vestire» e render bella, con l’apparenza fatta di abiti nuovi ed eleganti. Timore di presentarci a Dio per quello che siamo piuttosto per quello che lui vorrebbe che fossimo. Ma quanta dolcezza pensare che finalmente al mondo c’è qualcuno che non giudica il nostro apparire, ma che ama ed accetta il nostro essere. Non temiamo allora di presentarci a Lui così come siamo: in questo incontro potremo spogliarci degli abiti eleganti e riscoprire la nostra vera immagine, quella che Dio ha voluto per ciascuno e ciascuna di noi. Non temiamo di essere giudicati dal mondo, ma cerchiamo di diventare sempre più quegli uomini e donne fatti ad immagine e somiglianza del loro Creatore. Amen!