Torna anche quest'anno il Premio Interfedi al Torino Film Festival
20 novembre 2015
Un riconoscimento per la promozione del rispetto delle minoranze e per la laicità verrà attribuito durante l'edizione numero 33 che si apre oggi al Lingotto
Torna anche quest'anno il premio Interfedi al Torino Film Festival (TFF), istituito ormai da tre anni per iniziativa della Chiesa valdese e della Comunità ebraica di Torino, con il patrocinio del Comitato Interfedi che riunisce i rappresentanti di cristiani, ebraici, induismo, islamici, buddisti, e del mondo mormone.
Il riconoscimento viene consegnato a film che promuovono il rispetto delle minoranze di ogni tipo, dei loro diritti, l'integrazione e il superamento delle discriminazioni e che al contempo affermano i valori della laicità, della cultura della tolleranza, del rispetto dell'autonomia, della libertà e della responsabilità individuali. Nel 2013 fu assegnato a La Plaga, della regista catalana Neus Ballus, lo scorso anno a Felix & Meira, del regista canadese Maxime Giroud, entrambi film poi non distribuiti in Italia.
Componenti della giuria Interfedi di quest’anno sono Ada Treves, in rappresentanza della Comunità ebraica, Marco Fraschia per la Chiesa valdese e Beppe Valperga per il Comitato Interfedi.
«Il presidente della comunità ebraica di Torino, mi ha proposto di far parte di questa giuria – racconta Ada Treves - ho accettato volentieri, sebbene non mi ritenga un'esperta di cinema. Una parte del mio lavoro da giornalista per Pagine Ebraiche è dedicato ai festival culturali e cinematografici: non ho mai seguito con questo occhio professionale il Torino Film Festival e sarà interessante poterlo vedere in questa nuova veste. Ritengo importante la possibilità di valutare un film dal punto di vista della sensibilità e dell'attenzione che mette nel trattare argomenti e contenuti significativi. Attraverso il cinema possono passare messaggi comunicativi molto forti: in questo periodo valorizzare questa componente credo possa fare del bene a tutti».
La giuria Interfedi vuole porsi come uno degli spazi in cui dei credenti possano entrare in dialogo con la società e in particolare con il mondo del cinema e si inserisce nel filone dei premi ecumenici o interreligiosi che trovano sempre più ampio spazio nei festival cinematografici di tutto il mondo.
Marco Fraschia ci racconta il suo percorso da autore e sceneggiatore: «La mia esperienza in ambito cinematografico nasce con la produzione del film Bartolomeo Peyrot il primo italiano sul Monviso uscito nel 2012, di cui ho curato soggetto e sceneggiatura insieme alla Patroclo Film. Con loro abbiamo replicato l'esperienza quest'anno per la realizzazione del film La Taglia, che proprio in questo periodo sta uscendo in proiezione. Spero di poter mettere a servizio del premio Interfedi questi miei interessi verso il grande schermo. Il lavoro che ci attende è corposo: dovremo vedere 11 film in una settimana, una vera e propria maratona!».
Degli undici film in concorso per questa sezione, tre sono italiani e i restanti internazionali, dalla vicina Francia a Danimarca, Siria, Canada, Argentina.
Per maggiori informazioni o dettagli sul premio è disponibile il sito www.premiogiuriainterfedi.org