Il dono di un nuovo giorno
15 settembre 2014
Un giorno una parola – Commento a Salmo 118, 24
Questo è il giorno che il Signore ci ha preparato; festeggiamo e rallegriamoci in esso
(Salmo 118, 24)
Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!
(II Corinzi 6, 2)
Il primo atto creativo di Dio fu quello di illuminare un cosmo spaventosamente buio e vuoto e di separare la luce dalle tenebre. Dio vide che la luce era buona e la chiamò “giorno”. Le coordinate dello spazio (la terra separata dalle acque) e del tempo (la creazione del giorno e della notte) sono il dono di Dio che rende possibile l’organizzazione della vita sulla terra, altrimenti preda del caos. Quando cerchiamo di comprendere la nostra esistenza attraverso le parole della Bibbia, non aspiriamo al come del manuale tecnico-scientifico ma al perché di un pensiero che sappia trascenderci, aneliamo al perché di un’esistenza il cui senso, troppo spesso, pare svanire. Ecco che allora il giorno appare come dono di Dio, un tempo in sé conchiuso nel quale l’opera delle nostre mani viene accompagnata e benedetta dall’amore del Signore. L’arco di ore che va dal mattino alla sera ci permette una progettazione a misura d’uomo, senza caricarci degli affanni di un tempo privo di limiti.
Ogni mattino ci apre davanti la possibilità di invocare il Signore per ricevere la forza di cui abbiamo bisogno, e ad ogni imbrunire possiamo ringraziare il Signore per il tempo e l’aiuto che ci ha concessi. La creazione della terra non riguarda solo i primi sette giorni, Dio nella sua forza creatrice, è all’opera ogni giorno. Alle ore che a volte frettolosamente ci lasciamo scorrere davanti, Dio regala il senso della sua presenza accanto a noi. Se consideriamo ciò, l’invito del Salmista diventa più chiaro e la distrazione con cui attraversiamo quello che riteniamo essere solo il nostro tempo, diventa lode e ringraziamento per il giorno che il Signore ha preparato per noi.