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Tekfor, il giudice riammette Alp in azienda

Alp, l'associazione dei lavoratori pinerolesi, sindacato di base nato nel 1995, era stato escluso dalle rappresentanze sindacali alla Tekfor di Villar Perosa a gennaio 2014.

«Comportamento antisindacale di Tekfor SpA di Villar Perosa nel disconoscimento della RSA, rappresentanza sindacale aziendale, costituita da Alp». Questo recita la breve sentenza del giudice del lavoro Roberta Pastore del tribunale di Torino.

«La legge e ora anche la magistratura dice che abbiamo il diritto di essere rappresentativi in fabbrica e il giudice ha ordinato alla multinazionale indiana di riconoscerci come sindacato» esultano gli operai e i rappresentanti sindacali pinerolesi.

Con la sentenza del 30 settembre si chiude, per il momento, una vicenda iniziata quasi due anni fa. Per il momento perché quando usciranno le motivazioni della sentenza, entro sessanta giorni, Tekfor potrà ricorrere in appello. La sentenza del Tribunale di Torino, Sezione Lavoro, è chiara e condanna l'azienda a rimborsare ad Alp le spese di causa - 7.025 euro oltre spese generali (15%) più l'Iva - e dispone che la sentenza sia appesa nelle bacheche aziendali per tre mesi.

La vicenda

Alp nasce nel 1995 come sindacato di base non confederato e da subito si scontra con la visione dei grandi sindacati confederati italiani e però in poco tempo ottiene molti voti alle elezioni nelle fabbriche pinerolesi, compresa quella che allora era ancora SKF. «Quando siamo nati abbiamo sempre cercato di partecipare alle elezioni in fabbrica ma venivamo esclusi dalle aziende e dagli altri sindacati in virtù dell'accordo del 1993 in cui l'Amma (l'associazione delle aziende metalmeccaniche e i sindacati ci volevano obbligare a firmare i contenuti dell'accordo del luglio di quell'anno, ma non era vero perché noi dovevamo solo firmare il regolamento che comunque ci penalizzava perché stabiliva che il 33 % dei delegati dovessero essere dei sindacati confederali. Noi l'abbiamo accettato, per rimanere in azienda, ma questo significava prendere più voti rispetto agli altri sindacati e avere meno rappresentanti» ricorda Enrico Lanza, di Alp.

A gennaio 2014, il nuovo accordo tra Confindustria e sindacati confederali (Testo Unico di rappresentanza) stabilì che per regolamentare il conflitto e il diritto dei lavoratori allo sciopero, un accordo approvato dal 50% più uno dei delegati non può più essere messo in discussione e che tutte le Rsa devono accettarlo. Alp, come molti altri sindacati di base in Italia, protestò contro quell'intesa, non l'accettarono né firmarono e si presentarono lo stesso alle elezioni. Le Rsu sono le rappresentanze sindacali unitarie e sono il frutto delle elezioni e rappresentano tutti i lavoratori. Le Rsa invece sono i delegati dei singoli sindacati aziendali che rappresentano soltanto i propri iscritti.

Il 9 ottobre di quell'anno, alle nuove elezioni sindacali delle Rsu e in virtù dell'accordo di gennaio, Alp era stato escluso dalla competizione. Esclusione ingiusta, ha ora dichiarato la sentenza di primo grado. Quel giorno i lavoratori e il sindacato, che aveva preso il 44,5% delle preferenze alle elezioni precedenti, ha iniziato la raccolta firme fuori dall'azienda per presentare ricorso in tribunale contro quell'esclusione per violazione della legge 300, lo Statuto dei lavoratori. Noi vi avevamo raccontato quella giornata in questo articolo e in questo video. Hanno raccolto quasi 100 firme con il notaio e i carabinieri a controllare. Hanno nominato le Rsa ma l'azienda le ha respinte. «Allora con il nostro legale, avvocato Simone Bisacca,siamo andati in tribunale, abbiamo fatto ricorso e la scorsa settimana il giudice ci ha dato ragione», conclude Lanza.

La sentenza

Il giudice ha detto che AlpCub ha ragione perchè ha una rappresentanza tale – lo statuto dei lavoratori stabilisce che bisogna avere una certa rappresentanza per essere riconosciuta Rsa – che è giusto che siano presenti le sue Rsa in azienda e non può essere esclusa.

Simone Bisacca l'avvocato che ha seguito Alp nel suo ricorso spiega: «La sentenza, riconoscendo l'antisindacalità di Tekfor che non l'ha riconosciuta come Rsa, consente ora ad Alp di avere tutti i diritti previsti dal Titolo III dello Statuto dei Lavoratori. Significa cha ha diritto ai suoi permessi per le sue Rsa, ha diritto ad avere uno spazio per affiggere i propri comunicati, uno spazio per le riunioni, diritto di indire l'assemblea e le sue Rsa hanno una particolare protezione nei confronti di trasferimenti e altri atti da parte dell'azienda. Quindi vuol dire avere un'agibilità sindacale completa. Un comportamento da parte dell'azienda di ostruzionismo o limitazione nei confronti di Alp costituirà un atto illegittimo che potrà anche essere portato davanti alla Procura della Repubblica. Ma ora, fino a nuova sentenza previa il ricorso dell'azienda, la sentenza è provvisoriamente esecutiva e pienamente efficace e quindi costringe Tekfor al suo rispetto».

La Tekfor, specializzata nell'indotto automobilistico, è stata comprata circa due anni fa dalla multinazionale indiana Amtek e ha circa 900 dipendenti nelle sedi di Avigliana e Villar Perosa.

«Ora potremo agire in modo più incisivo per proteggere i diritti dei lavoratori e per occuparci dello stabilimento – aggiungono i sindacalisti – questa sentenza è molto importante per tutti quelli che si battono per la democrazia nei luoghi di lavoro, affinché gli operai possano scegliersi i rappresentanti che vogliono, e non quelli decisi da altri».

La sede di Villar Perosa della Tekfor non si è resa disponibile per un commento della sentenza.

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