La benedizione di Dio
01 settembre 2014
Un giorno una parola - Commento a Salmo 66,5 e Efesini 1,3
Venite e ammirate le opere di Dio; egli è tremendo nelle sue azioni verso i figli degli uomini
(Salmo 66, 5)
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo
(Efesini 1, 3)
Curioso che una lettera, dopo i saluti di rito, cominci con una benedizione che si sviluppa per molti versetti successivi e della quale qui abbiamo riportato solo la frase iniziale. Ma già in questa breve frase la benedizione è coniugata in tre modi diversi, a significare la sua ricchezza, abbondanza e varietà. Sia che la si legga all’inizio di una giornata, o sia alla sera essa costituisce una sfida. Come si fa a leggerla con serenità quando magari ci aspetta una giornata intensa di lavoro (o di non-lavoro!) piena di incognite e preoccupazioni? O alla sera, quando siamo stanchi, affaticati, o magari distrutti per eventi dolorosi che hanno scardinato la nostra vita? E ancora, una cosa è leggerla e condividerla quando tutto ci va bene e, in tal caso, ci invita alla riconoscenza; e un’altra quando siamo in una situazione di sofferenza.
Ma il bello di questa parola è che essa ci invita a guardare non a noi e alla nostra miseria, ma ad alzare lo sguardo verso il Signore; e non per le cose che farà, ma per quelle che Egli ha già fatto per noi. Non a caso i verbi adoperati in questo lungo brano sono al passato. Il Signore ci ha benedetti prima ancora che nascessimo! E la sua benedizione è l’unica cosa certa che accompagna il nostro vivere, anche in mezzo alle sofferenze e alle difficoltà di ogni genere. L’enigma della nostra vita, del nostro gioire o del nostro soffrire, del vivere o del morire trova la sua risposta nella passione e nella resurrezione del Cristo.