Guillaume Farel, il predicatore che partecipò all’assemblea di Chanforan
11 settembre 2015
Un dibattito non facile convinse i valdesi dell’epoca ad aderire alla Riforma
450 anni fa, il 13 settembre 1565, moriva Guillaume Farel, il predicatore svizzero presente all’Assemblea di Chanforan del 1532, nella quale il movimento valdese decise, non senza travaglio, di aderire alla Riforma protestante. Farel, che insieme a Saulnier stava lavorando per impiantare la Riforma a Ginevra, era probabilmente stato invitato a questa Assemblea dal gruppo che oggi chiameremmo di «attivisti»: quelli che, scrive il pastore e storico Giorgio Tourn, desideravano un pronunciamento popolare a favore dell’adesione.
Nel dibattito teologico di Chanforan si fissano punti importanti: due soli sacramenti, battesimo e Santa Cena, importanza della Bibbia, ministero dei barba legato a una comunità locale e non più itinerante (i futuri pastori). Poi vengono affrontate molte questioni di ordine pratico: cariche pubbliche, usura, autorità dei magistrati…
Non tutti furono convinti di confluire nella Riforma: temevano una crisi e la perdita di molti aspetti importanti del valdismo. Farel spinse la riflessione riformata su posizioni radicalmente anticattoliche: rifiuto della confessione, del digiuno, del precetto del giorno festivo, accentuazione della libera grazia di Dio nei confronti di ogni merito umano insito nelle buone opere.
La spiritualità medievale, ancora legata, almeno nelle forme, a quella cattolica viene reimpostata su una base teologicamente più biblica: così ci si rende conto della necessità di strumenti adeguati perché le antiche traduzioni in provenzale valdese non corrispondono più alle nuove esigenze di testimonianza. Perciò l’Assemblea prese l’impegnativa decisione di far tradurre e stampare la Bibbia in francese, pagandone il costo (1500 scudi). Il traduttore fu Pierre Robert, detto Olivetano, cugino di Calvino e suo compatriota, convertitosi nel 1528 e rifugiato a Strasburgo per studiarvi l’ebraico e il greco. Nella prefazione, Olivetano scrive che «Farel avvertì i fratelli [valdesi di Chanforan] che sarebbe stato molto conveniente e necessario purgare la Bibbia secondo le lingue ebraica e greca in lingua francese ».