La Claudiana «Adotta una libreria»
28 agosto 2015
Un nuovo progetto della storica casa editrice protestante
a cura di Marco Magnano, Susanna Ricci, Sara Tourn
Nelle discussioni affrontate dal Sinodo delle chiese metodiste e valdesi ci sono argomenti che non mancano mai: uno di questi è la cultura, solitamente affrontato nella mattinata del giovedì, con relazioni su alcuni dei principali organi di stampa della realtà evangelica italiana, come il periodico Riforma e l’editrice Claudiana.
Quest’anno il tema è stato trattato in modo molto sintetico, dati i tempi stretti e l’assenza di questioni da discutere urgentemente.
Per quanto riguarda la Claudiana, storica casa editrice protestante italiana, è stata citata in particolare un’iniziativa, il progetto «Adotta una libreria»: ne abbiamo intervistato la curatrice, Debora Michelin Salomon, che si occupa della parte promozionale dell’editrice.
Quali sono gli obiettivi di questo nuovo progetto che sta per essere avviato?
«I due scopi principali sono da un lato l’aumento delle vendite e dall’altro l’aumento della visibilità della Claudiana e del pensiero protestante; sostanzialmente si tratta di individuare nelle principali città italiane in cui c’è la presenza di chiese socie dell’editrice (battiste, metodiste, luterane e valdesi) una libreria possibilmente laica e indipendente da prendere come punto di riferimento dalla comunità per gli acquisti librari. La libreria dovrebbe fungere da vetrina verso il mondo esterno, e questo è un altro obiettivo molto importante, il tentativo di portare le pubblicazioni Claudiana a un pubblico diverso da quello delle chiese e dei simpatizzanti. Il progetto potrà funzionare solo se le chiese offriranno un supporto, l’editrice fornirà da parte sua tutto l’appoggio possibile, anche organizzando eventi e presentazioni, ove possibile con l’appoggio di centri culturali protestanti.
Durante il Sinodo ho potuto incontrare membri di concistori, responsabili di banchi libri, mi sembra che ci siano state risposte positive, anche se ovviamente il progetto non è applicabile ovunque».
Come si è realizzata la scelta delle librerie e quale ruolo svolgeranno?
«Verranno scelte in parte su indicazione delle chiese, che magari hanno già dei contatti e delle collaborazioni, in parte dalla Claudiana stessa, e verrà proposto loro di tenere uno spazio dedicato a una selezione di libri; non trattandosi di un progetto a durata predefinita, l’idea è di garantire una continuità della presenza dell’editrice nelle città, e alle librerie sarà proposto di organizzare delle presentazioni di libri, coinvolgendo i membri delle chiese e i cittadini».
Si è già pensato a quali città o aree della penisola si rivolgerà il progetto?
«Esistono già librerie Claudiana a Torino, Milano, Firenze e Roma, ma ci sono altre grandi città in cui i membri delle chiese o le persone interessate devono ordinare i libri. Ci sono alcune zone completamente scoperte, come il sud Italia così e il nord-est, in cui sarà particolarmente importante attuare il progetto».
Come si coniuga l’iniziativa «Adotta una libreria» con i banchi libri che esistono in diverse chiese?
«Innanzitutto va detto che il progetto non si pone in contrasto con i banchi libri, che in alcune città funzionano molto bene, altrove non hanno così seguito, e in altre città non esistono affatto.
Al momento stiamo raccogliendo informazioni generali da tutte le chiese disponibili, il progetto partirà nelle città in cui non ci sono banchi libri, cioè quelle con meno possibilità, e poi si estenderà. Va anche detto che mentre il banco libri si rivolge soprattutto a un pubblico interno, “Adotta una libreria” vorrebbe dare una visibilità anche verso l’esterno, per cui si lavorerà caso per caso, tenendo conto delle singole specificità, per coniugare questi due strumenti nel modo migliore possibile, trovando dei modi di collaborazione che non danneggino i banchi libri e allo stesso tempo permettano di guardare fuori».
Quali strategie comunicative si pensa di mettere in atto per coinvolgere le librerie e i membri di chiesa?
«Il progetto prevede la figura di un referente all’interno della chiesa locale, che presumibilmente ha già un contatto o un’idea di quale libreria possa essere coinvolta, magari hanno già realizzato delle iniziative culturali, manterrà le comunicazioni sia con la Claudiana sia con la libreria, poi i contatti con la libreria verranno presi anche dalla casa editrice, naturalmente seguendo le regole della rete commerciale. Laddove non ci siano suggerimenti da parte delle chiese, sarà la Claudiana stessa a scegliere e contattare la libreria potenzialmente interessata».
Tenendo conto della generale ignoranza riguardo alla realtà protestante nella società italiana, come si pensa di agire e quali pubblicazioni verranno inserite nella selezione?
«Si privilegeranno opere fruibili anche da parte di chi non abbia conoscenze precedenti, ma intese proprio per dare loro gli strumenti per capire chi sono i protestanti, e magari desiderare di saperne ancora di più. Collane come Le spighe, utili per un primo approccio, ma anche la collana Calamite orientata sulla narrativa, fino alla Piccola Biblioteca teologica e alla Piccola Collana Moderna, magari non tutti i titoli sono di immediata lettura, ma ci sono argomenti di attualità che possono interessare anche un pubblico più vasto di quello delle singole chiese».