Lo stand dell’Ospedale evangelico internazionale di Genova
25 agosto 2015
Un’opportunità ai sinodali per conoscere il servizio sanitario offerto alla cittadinanza
Quest’anno c’è una novità nell’area degli stand espositivi allestita sul lato destro della Casa valdese a Torre Pellice, dove si stanno svolgendo i lavori del Sinodo delle chiese valdesi e metodiste: è presente l’Ospedale evangelico internazionale (Oei) di Genova, un’istituzione fondata dalle comunità protestanti di Genova (italiane e straniere) nel 1857, operativa sul territorio attraverso la sede storica di Castelletto e, dal 2011, atraverso il presidio di Voltri.
«L’idea di essere presenti al Sinodo con uno stand espositivo – ci dice Barbara Oliveri Caviglia, presidente dell’Oei – è nata dalla volontà di far conoscere a livello nazionale la realtà dell’Oei ai tanti fratelli e le tante sorelle di chiesa che tante volte non sanno dell’esistenza dell’ospedale che da anni, attraverso la professionalità dei suoi operatori, è un punto di riferimento per la città come centro di eccellenza e di innovazione sanitaria».
Nello stand è possibile visionare cartelloni che riportano fotografie dei due presidi, dei reparti presenti, delle apparecchiature all’avanguardia a livello di diagnostica, e degli interventi realizzati per migliorare le due strutture. «Per noi – prosegue la pres. Oliveri Caviglia – è importante l’innovazione tecnologica e strutturale ma, ancor più, il lavoro per rendere l’Oei un luogo di accoglienza e di servizio alle persone ».
Allo stand è possibile vedere un video con il quale, grazie ad una collaborazione con Telecom Italia, l’Oei è presente anche all’Expo 2015. Ai visitatori e alle visitatrici provenienti da tutto il mondo il video (in italiano e in inglese), della durata di un minuto che viene trasmesso 6 volte al giorno, presenta brevemente l’ospedale, le sue strutture, l’opera sanitaria e gli insegnamenti evangelici che ispirano le sue attività.
Guarda il video
L’Ospedale ha in cantiere diversi progetti, che fanno i conti con le difficoltà di questi anni di recessione. «Purtroppo – afferma la pres. Oliveri Caviglia – i finanziamenti regionali sono sempre più risicati. È un periodo molto difficile per la sanità, dove le parole d’ordine “contenimento dei costi”, “razionalizzazione”, si scontrano con la volontà di offrire sempre di più un servizio di qualità alla cittadinanza della città di Genova. Nonostante tutto riusciamo ad andare avanti, anche grazie ai finanziamenti che riceviamo dai fondi Otto per mille della Chiesa valdese, che, ad esempio, ci hanno permesso di realizzare “Finestre rosa”, un progetto a tutela delle donne vittima di violenza, a cui tengo particolarmente. I contributi dell’Opm stanno diventano sempre più importanti: è grazie ad essi che riusciamo a sopperire ai crescenti tagli operati nel settore sanitario».