Il dono gratuito dell’acqua
02 luglio 2015
Un giorno una parola – commento a Salmo 63, 1
O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall’alba; di te è assetata l’anima mia, a te anela il mio corpo languente in arida terra, senz’acqua
(Salmo 63, 1)
Gesù dice: «A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita»
(Apocalisse 21, 6)
Il dono gratuito dell’acqua, acqua che ristora e rigenera, è una costante nella Scrittura. A Mosè viene dato di colpire la roccia perché nel deserto ne scaturisse acqua per il popolo in fuga dall’Egitto. Il profeta Isaia invita a bere gratuitamente, vino ed acqua, e Gesù offre acqua viva a chiunque si accosti a lui. Ancora una volta il libro dell’Apocalisse, a compimento della salvezza che Dio opera, annuncia il dono gratuito dell’acqua per chiunque ha sete.
Non possiamo sfuggire alla tentazione di attualizzare il dono gratuito dell’acqua in un contesto in cui l’acqua è sempre più merce in vendita per i profitti delle multinazionali o motivo di guerre tra popoli che vogliono accaparrarsene la gestione in modo esclusivo. Se è vero che in alcuni brani sull’acqua il discorso biblico assume un significato metaforico, come nel caso di Gesù che offre acqua viva sgorgante dal suo seno, è anche vero che la corretta comprensione dell’acqua è il dono, elargito da Dio alle sue creature, come fonte di vita, disponibile soltanto nelle mani di Dio e sottratta al controllo esclusivo di altri.
Tra il qui e il compimento finale di tutte le cose non c’è soltanto l’aridità del deserto senz’acqua. Certo Dio, a suo tempo, darà acqua a chi gliela chiederà e sarà un’acqua della vita, come soltanto Dio la sa dare. Ma qui ed ora la cura dell’acqua, la valorizzazione dell’acqua, il donare acqua, la difesa dell’acqua per tutti, la ricerca di acqua per le popolazioni assetate è un compito a cui non possiamo sottrarci per amore del prossimo assetato e come testimonianza della nostra fede in un Dio che dona l’acqua gratuitamente affinché vi sia vita.