Una lezione in quota
12 giugno 2015
Ritrovo per due licei ai 2299 metri del Colle della Croce
Per i valdesi il Colle della Croce è sinonimo di culto in comune con i fratelli e le sorelle francesi del Queyras.
Per molti valligiani e non solo questo colle ricorda contrabbandieri e scambi commerciali.
Per tutti gli altri è sufficiente sapere che è un valico conosciuto e frequentato da secoli, essendo uno dei più bassi e accessibili di questa porzione di Alpi. Dalla val Pellice si arriva con una camminata di circa tre ore partendo da Villanova e passando per il Pra. Dal versante francese i tempi sono dimezzati.
Proprio qui mercoledì 10 giugno si sono ritrovati 16 studenti e studentesse: 8 francesi del liceo Saint-Charles di Marsiglia e 8 del liceo Valdese di Torre Pellice guidati rispettivamente dai professori Guy Jouberjean e da Marco Fraschia e Monica Puy per il Valdese.
Nonostante la giornata senza sole i due gruppi si sono incontrati sull’immaginaria linea di confine del Colle della Croce. Dopo i saluti di rito e le riprese per la televisione «DICITV (télévision des Alpes du Sud)» Fraschia ha spiegato brevemente alcuni aspetti storici del Colle (la storia della Croce, di Alexis Muston e infine dell’incontro italo-francese, annuale) e si è scesi verso l’ormai diroccato Refuge Napoléon, dove i ragazzi e le ragazze hanno ascoltato la storia degli scambi commerciali fra Francia e Italia e quella dell’emigrazione attraverso i valichi montani, curata da Jouberjean che da tempo si occupa di questo aspetto ed è stato il promotore dell’iniziativa. La lingua utilizzata è stata il francese e per facilitare la conoscenza fra i ragazzi è stato anche preparato un gioco di ruolo. Il freddo pungente e le gocce di pioggia hanno poi «suggerito» ai due gruppi di separarsi per tornare ognuno sui propri passi ed evitare gli imminenti temporali. Un breve momento conviviale e poi una sosta «obbligata» alla storica croce dove si tiene regolarmente il culto hanno preceduto la discesa fino alla Conca del Pra dove ad attendere i ragazzi c’era un pranzo ristoratore al rifugio Willy Jervis.
Nonostante il freddo, la nebbia e la fatica l’esperienza ha portato sul volto dei partecipanti un sorriso e sicuramente il ricordo e ciò che si è appreso in questa insolita lezione rimarranno nella loro memoria probabilmente più di molte altre lezioni tradizionali.
La gallery fotografica (a cura di Samuele Revel)
Video della televisione francese