Nepal. Il ruolo strategico delle religioni negli aiuti alle popolazioni colpite dal sisma
09 giugno 2015
Progetto congiunto di organizzazioni umanitarie cristiane e musulmane
La Federazione luterana mondiale (Flm) e l’Islamic Relief Worldwide (Irw) hanno unito le proprie forze per dare aiuto alle popolazioni che vivono in 14 aree tra le più colpite dal sisma in Nepal.
Il progetto di aiuto congiunto farà sì che 12.000 persone di cinque villaggi sperduti nel distretto Rasuwa, a nord-est di Kathmandu, riceveranno case provvisorie prima dell’inizio dei monsoni e della successiva stagione invernale.
A seguito di una valutazione congiunta, il progetto si rivolgerà ai più bisognosi, compresi i disabili, gli anziani, le donne, i bambini, le madri che allattano, i dalit, e persone appartenenti a minoranze religiose.
«In Nepal, è assolutamente vitale che rivolgiamo il nostro aiuto verso chi ne ha più bisogno», ha detto Mohamed Ashmawey, responsabile dell’Islamic Relief Worldwide. «La nostra organizzazione ha una vasta esperienza nel lavoro umanitario ed è intervenuto nei disastri che hanno colpito le Filippine, il Pakistan e l’Indonesia. Non vediamo l’ora di lavorare con la Flm, condividendo competenze e mettendoci al servizio delle comunità in Nepal».
«Questa è l’occasione in cui, come organizzazioni religiose, possiamo dire chiaramente che la religione non è un ostacolo, ma un valore aggiunto negli aiuti di emergenza», ha detto il segretario generale della Flm, pastore Martin Junge. «In Nepal, convivono diverse credenze. In caso di catastrofe, le comunità religiose devono lavorare insieme per aiutare i più bisognosi», ha aggiunto.
Nell’agosto 2014 la Flm e l’Irw firmarono un documento che sancì la collaborazione nel lavoro umanitario. Si è trattato della prima collaborazione ufficiale tra una comunione cristiana globale e un’organizzazione non governativa islamica mondiale.
La risposta congiunta all’emergenza terremoto in Nepal sarà il terzo progetto cooperativo per l’Irw e la Flm. Precedentemente le due organizzazioni hanno lavorato insieme con i rifugiati siriani e le comunità ospitanti in Al Mafraq, in Giordania, e hanno pianificato un progetto nel campo profughi di Dadaab in Kenia.
Fonte: Flm