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La nostra vita sta a cuore a Dio

Un giorno una parola – commento a I Corinzi 13, 12

Gedeone rispose all’angelo del Signore: «Ahimè, mio signore, se il Signore è con noi, perché ci è accaduto tutto questo?»
(Giudici 6, 13)

Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto
(I Corinzi 13, 12)

Potremmo mettere il nostro nome al posto di quello di Gedeone e fare nostre le parole dell’apostolo, perché le parole bibliche che ci raggiungono oggi esprimono domande antiche, profondamente presenti in ciascuna e ciascuno di noi, che emergono in alcuni momenti della vita. Crediamo, preghiamo, ci sforziamo di condurre una vita buona, fatta di alcune relazioni amicali più forti, di legami familiari che abbiano un senso, e dei molti legami comunitari che ci danno una famiglia nuova in Cristo. Ma viene il momento in cui la vita diventa dura per una malattia che ci assale o assale chi amiamo tanto, e chiediamo al Signore di non lasciarci sole, spaventati, ma di poter guarire e di veder guarire gli amici malati, i figli, le figlie, le sorelle e i fratelli.

Perché il Signore sembra non rispondere? Anche di fronte alle tragedie cui assistiamo quotidianamente, come le migliaia di morti di quanti si avventurano su barche insicure con la speranza di una prospettiva di vita, ripetiamo con Gedeone: “Se il Signore è con noi, perché ci è accaduto tutto questo?”. Si può sempre concludere, insieme a milioni di persone di ogni tempo, che Dio non c’è se non come bisogno e proiezione umana. Ma si può anche indirizzare a Lui le nostre domande, come fa Gedeone. Cioè non smettere di chiedere e di implorare, ma anche non smettere di credere che a Dio la vita nostra e quella del creato sta a cuore, anzi è la cosa che gli sta più a cuore. Quella per la quale mette tutte le sue energie, chiama e richiama il suo popolo, i credenti di ogni generazione, e discute con loro e allarga le sue ali per proteggere e salvare. Il Signore che la Bibbia ci presenta è colui che da sempre ci cerca e ci salva e attraversa con noi il mare della sofferenza e non ci lascia morire soli, disperate, ma muore con noi per non lasciarci mai, e ci porta con sé nella vita.

Non sappiamo perché ora, come dice l’apostolo Paolo, vediamo come in uno specchio antico che rifletteva in modo scuro, talvolta deformato. Sappiamo però, nella fede, che ci sarà un giorno in cui tutto sarà chiaro e vedremo faccia a faccia e saremo nella luce. Questa consapevolezza ci sostiene e ci fa scorgere in quello specchio antico il senso delle cose di oggi e la speranza ci accompagna anche nel dolore.

Foto via Pixabay | Licenza: CC0 Public Domain