Firenze. Il Coordinamento del Dialogo ebraico cristiano islamico esprime sdegno per le vittime del Mediterraneo
30 aprile 2015
La dichiarazione denuncia la situazione e invita alla preghiera per le famiglie delle vittime
Il coordinamento del Dialogo ebraico cristiano islamico (Deci) di Firenze, di cui fanno parte la comunità ebraica, la comunità islamica, l’arcidiocesi, la chiesa cristiana avventista, la chiesa battista, la chiesa luterana, la chiesa valdese, la chiesa ortodossa rumena, la chiesa ortodossa greca, ha diffuso la seguente dichiarazione sulle vittime del naufragio nel Mediterraneo:
«A meno di 4 mesi dall’inizio del 2015, il bilancio delle vittime dei naufragi nel Mediterraneo è giunto già a 1.750 morti. È un fatto inaccettabile per un’Europa che crede nella democrazia e promuove il valore di ogni singola vita umana e dei suoi diritti inalienabili.
Il coordinamento Deci di Firenze unisce la sua voce a quella di coloro che vogliono dire ‘basta’ a questa scandalosa carneficina. Noi crediamo in un’unica fratellanza umana e prendiamo le distanze da una cultura che chiama ‘risorse’ i soldi e ‘problema’ gli immigrati, perché consideriamo che ogni essere umano, da qualunque parte del mondo provenga, sia una grande e insostituibile ricchezza.
Noi denunciamo non solo la cattiveria di piccoli e grandi trafficanti senza scrupoli, pronti a sacrificare migliaia di vite umane ai propri interessi di potere e denaro, ma anche l’aridità spirituale e l’irresponsabilità di quei personaggi pubblici che invece di promuovere la solidarietà e la ricerca delle migliori strategie di accoglienza, alimentano la rabbia e il pregiudizio degli italiani verso poveri esseri umani, che solo chiedono di poter sopravvivere alle guerre e alla fame che imperversano nei loro paesi.
Noi preghiamo per tutte le vittime e le loro famiglie, e chiediamo che l’Europa, restando fedele ai propri valori fondamentali, attui politiche serie per la lotta alle organizzazioni criminali che gestiscono queste tratte umane e per un soccorso in mare efficace che possa evitare altre tragedie.
Allo stesso tempo preghiamo Dio e facciamo appello a tutti i leader e governanti mondiali affinché al più presto questi enormi flussi migratori cessino, non a causa di egoistiche politiche di respingimento, ma a seguito della cessazione dei conflitti e dei deliri terroristici in Africa e Medio Oriente, e della presa di coscienza, da parte di tutta la comunità internazionale, che in tutti i Paesi del mondo gli uomini e le donne devono poter vivere una vita dignitosa.
Coscienti del fatto che anche le nostre comunità religiose avrebbero potuto fare più di quanto hanno fatto, ci impegniamo, con l’aiuto di Dio, a dare il nostro contributo per la creazione di una nuova cultura di pace e uguaglianza fra tutti gli esseri umani».
Fonte: Notizie avventiste