Sfogliando i giornali del 24 aprile
24 aprile 2015
Mediterraneo, le decisioni della riunione straordinaria del Consiglio europeo, Genocidio degli armeni, dalla Germania arriva il riconoscimento, La Commissione europea: “I progressi della Grecia non sono sufficienti”, Obama chiede scusa all’Italia per l'uccisione di Lo Porto, Il Kazakistan elegge il presidente
01 – Mediterraneo, le decisioni della riunione straordinaria del Consiglio europeo
Nella serata di ieri sono state annunciate le decisioni prese nella riunione straordinaria del Consiglio europeo. Almeno tre i punti–chiave. In prima battuta, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, saranno compiute azioni «per individuare e distruggere le imbarcazioni dei trafficanti prima che siano usate […] in linea con il diritto internazionale e il rispetto dei diritti umani». Inoltre, saranno triplicati i finanziamenti alla missione di sorveglianza e salvataggio Triton, che tuttavia non vedrà cambiare il suo mandato. Per quanto riguarda i migranti e i flussi migratori, si è parlato a lungo della collaborazione con i paesi di origine e transito ai confini della Libia, mentre a proposito di protezione dei rifugiati, «l’Unione europea aiuterà i paesi di arrivo dei migranti e organizzerà la ricollocazione dei migranti negli altri paesi membri su base volontaria», mentre chi non otterrà lo status di rifugiato sarà rimpatriato.
Per il presidente del consiglio italiano, Matteo Renzi, si tratta di un «gigantesco passo in avanti, non solo per l’Italia», mentre il ministero dell’Interno ha espresso preoccupazione per la ripartizione dell’accoglienza.
02 – Genocidio degli armeni, dalla Germania arriva il riconoscimento
Per la prima volta, a 100 anni di distanza, la Germania ha riconosciuto che il massacro degli armeni compiuto dall’Impero ottomano nel 1915 è stato un genocidio. Nell’occasione il presidente tedesco, Joachim Gauck, ha sottolineato anche la «complicità tedesca» nel crimine, facendo riferimento al coinvolgimento delle forze armate tedesche nelle deportazioni degli armeni.
La dichiarazione della Germania arriva alla vigilia del centesimo anniversario dell’inizio delle uccisioni compiute dai turchi ottomani, che provocarono 1,5 milioni di vittime tra il 1915 e il 1917, e che ha provocato importanti scontri istituzionali tra Turchia e Vaticano, spingendo anche il presidente statunitense Obama a parlare genericamente di «massacro».
03 – La Commissione europea: “I progressi della Grecia non sono sufficienti”
Questa mattina la Commissione europea ha escluso la possibilità di un accordo alla riunione dell’Eurogruppo sulla Grecia, in programma oggi a Riga. Secondo Valdis Dombrovskis, vicepresidente della commissione, Atene non ha fatto progressi sufficienti nei negoziati con i creditori. «I progressi nei negoziati tecnici – ha dichiarato Dombrovskis – non saranno sufficienti a raggiungere un accordo durante la riunione dell’Eurogruppo a Riga».
04 - Drone americano uccide Lo Porto, Obama chiede scusa all’Italia
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha affermato ieri di «assumersi tutte le responsabilità» dell’operazione antiterrorismo in cui è rimasto ucciso Giovanni Lo Porto. Obama ha espresso dolore e rammarico per la morte del cooperante italiano, caduto nelle mani dei terroristi dal gennaio del 2012, e del cittadino americano Warren Weinstein, che hanno perso la vita nello stesso raid lo scorso gennaio, al confine tra Afghanistan e Pakistan.
Giovanni Lo Porto era uno dei due italiani ancora nelle mani di gruppi terroristici nelle zone di conflitto del Medio oriente. Dell’altro, il gesuita Paolo Dall’Oglio, si sono perse le tracce il 29 luglio 2013 in Siria.
05 - Il Kazakistan elegge il presidente, ma il risultato è scontato
Domenica 26 aprile il Kazakistan andrà alle urne per le elezioni presidenziali. Si tratta della quinta tornata elettorale dall’indipendenza del paese, avvenuta nel dicembre del 1991, e finora si è sempre imposto l’attuale presidente ed ex segretario del Partito comunista kazaco, Nursultan Nazarbaev. Il Kazakistan ha il Pil più alto dell’Asia centrale grazie alle esportazioni di petrolio, e finora non è mai emersa un’opposizione in grado di mettere in difficoltà il presidente. Anche per le elezioni di domenica l’Osce ha denunciato la totale mancanza di «standard accettabili di trasparenza e imparzialità».