Libertà nella responsabilità
22 aprile 2015
Un giorno una parola – commento a Galati 5, 1
Mosè stese la sua mano sul mare e il Signore fece ritirare il mare con un forte vento orientale
(Esodo 14, 21)
Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù
(Galati 5:1)
Chi è guidato dallo Spirito di Dio non dirà mai di credere in questa o quella cosa, ma confesserà che la sua vita è orientata ad armonizzarsi con la parola di Gesù, la Parola di Dio.
Nel Vangelo secondo Giovanni si legge: “Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giov. 8, 31-32).
La libertà nasce dal contatto con la Parola di Dio. Tale fu la libertà di Pietro e Giovanni quando dissero ai componenti del Sinedrio (le autorità religiose): “Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché a Dio. Quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo viste e udite” (Atti 4:19-20). Tale è la libertà di ogni cristiano quando si lascia guidare dallo Spirito di Dio.
Oggi si parla tanto di libertà, ma se ne parla solo per affermare interessi particolari. Dinanzi alle tragedie umane quotidianamente trasmesse da giornali e telegiornali, si grida alla libertà per tutti/e, purché non si intacchi la propria. Anzi, in nome della propria libertà non ci si risparmia a limitare quella degli altri, anche compiendo ogni sorta di male, di violenza, di sopraffazione.
La vera libertà ci vincola alla responsabilità, nel senso che non siamo liberi di fare ciò che vogliamo, bensì di fare ciò che è il bene per tutti/e. Una libertà vissuta nella responsabilità cerca sempre la giustizia, la pace e l’armonia di tutto il creato.