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Il nuovo presidente saprà sconfiggere Boko Haram?

Muhammadu Buhari ha vinto le elezioni in Nigeria: musulmano, nega di essere un islamista radicale e si dichiara pronto a combattere il terrorismo

Muhammadu Buhari, un ex capo militare musulmano di 72 anni ha vinto la corsa alla presidenza di fronte al presidente uscente Goodluck Jonathan, un cristiano di 57 anni proveniente dal sud del Paese. Buhari, che viene dal nord della Nigeria, ha promesso di portare avanti un programma non religioso e di fare fronte all’insurrezione terrorista islamica che sta imperversando nel nord del Paese. La sua elezione è stata eclissata dalle violenze di Boko Haram.

Non tutti i nigeriani sono soddisfatti della vittoria di Muhammadu Buhari. Quando era presidente, tra il gennaio del 1984 e l’agosto del 1985, fu all’origine di azioni contrarie ai diritti umani. Ha, tra l’altro, incarcerato giornalisti e attivisti senza dar loro il diritto a un processo. E fece uccidere trafficanti di droga da un plotone di esecuzione.

Tuttavia, i nigeriani, sia cristiani sia musulmani, sperano che egli sia più adatto a sconfiggere Boko Haram, anche se egli stesso è musulmano. Durante la sua campagna elettorale, Muhammadu Buhari ha criticato gli insorti che hanno attaccato le chiese e le moschee e hanno ucciso gli alunni nel sonno gridando «Allahu Akbar», che significa «Dio è grande». E mentre in passato difendeva la sharìa nel nord del Paese, nega di essere un islamista radicale. Molte persone che vivono nel nord della Nigeria lo hanno descritto come un uomo onesto, integro e con un senso della giustizia che permetterebbe di lottare contro gli islamisti.

I dirigenti cristiani sperano che Muhammadu Buhari combatta rapidamente Boko Haram. Il gruppo è responsabile del sequestro di oltre 200 studentesse. «Primo, il popolo vuole che Muhammadu Buhari regoli la questione dell’insicurezza, quindi della corruzione», ha spiegato il pastore John Bakeni, segretario della diocesi cattolica romana di Maiduguri.

Martedì 31 marzo, Goodluck Jonathan ha riconosciuto la sua sconfitta di fronte a Muhammadu Buhari, aprendo la via a un passaggio pacifico del potere. In precedenza, i vescovi cattolici avevano esortarto, in un comunicato, tutti i partiti politici ad accettare i risultati e a convincere i loro sostenitori a mantenere la pace. «Abbiamo solo questo Paese ed è compito di tutti tenerlo unito», ha aggiunto l’arcivescovo Ignatius Kaigama de Jos, presidente della Conferenza dei vescovi cattolici della Nigeria.

Abdallah Kheir, uno specialista delle religioni dell’Università Kenyatta di Nairobi, in Kenia, ha studiato nel sud della Nigeria dove ha potuto constatare che i cristiani erano delusi da Goodluck Jonathan. «Non ci sono stati attacchi manifesti contro Boko Haram durante la sua presidenza. E quando finalmente ha risposto agli islamisti, la Nigeria ha visto la sua azione come un gesto politico per attirarsi voti», ha spiegato Abdallah Kheir. Muhammadu Buhari invece è conosciuto per essere dotato nel negoziato mentre era presidente.

Fonte Rns/Protestinter

(Traduzione dal francese di Jean-Jacques Peyronel)

Foto "Muhammadu Buhari - Chatham House" di Chatham House - Flickr: Cropped from General Muhammadu Buhari, Presidential Candidate, All Progressives Congress, Nigeria. Con licenza CC BY 2.0 tramite Wikimedia Commons.