Per un culto dialogico e corale
25 luglio 2023
Un giorno una parola – commento a Efesini 5, 19
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Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a un popolo numeroso
Salmo 35, 18
Parlandovi con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al Signore
Efesini 5, 19
Come ci si fa a parlare «con salmi, inni e cantici spirituali»? O si parla o si salmeggia, o si conversa o si canta! In effetti questa esortazione dell’apostolo Paolo ai cristiani di Efeso è più comprensibile nella traduzione che ne ha fatto, più di cinquant’anni fa, il teologo valdese Sergio Rostagno: «Dite insieme salmi, inni e canti ispirati; cantate e suonate con tutto il cuore al Signore» (S. Rostagno, Epistola agli Efesini. Traduzione e note introduttive, Prali 1970, p. 8).
Non si tratta dunque di conversare utilizzando formule bibliche o liturgiche, ma di «dire insieme» salmi e altre preghiere, con un «parlare» comune che sconfina nel canto comunitario, ma non è sempre e necessariamente canto. Il riferimento è al culto, ma non solo: più in generale alla preghiera nell’ambito di incontri comunitari che possono anche avere un aspetto conviviale (non a caso il versetto precedente, il 18, esorta a non confondere la dimensione spirituale con quella… alcolica: «Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza. Ma siate ricolmi di Spirito»).
«Dite insieme» salmi, inni e cantici ispirati, dunque. Sembra un’esortazione scontata. Ma per molti protestanti – specie italiani – non lo è. Passi, anzi ben venga il cantare, ma il «dire insieme» salmi o altre preghiere non rientra nelle nostre abitudini. Come osservava il pastore Paolo Ricca nel primo numero della rivista Rete di Liturgia (FCEI, Roma 1996), «non pochi protestanti italiani sono inibiti e come impediti ad esprimersi, nel culto, in forma dialogica e corale a motivo del timore (infantile) di “rassomigliare ai cattolici”. Dovrebbero piuttosto cercare di rassomigliare ai primi cristiani, il cui culto era dialogico e corale. Non, dunque, il timore (puerile) di “essere come i cattolici” ma il desiderio (lodevole) di essere come i primi cristiani deve guidarci nella scelta della coralità e dialogicità – nel senso più ampio e variegato del termine”. Amen.